Serie A, c’è il decalogo

Serie A, c’è il decalogo

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La Serie A vuole ricominciare di corsa e prepara il protocollo per la ripartenza. Un documento di 36 pagine con una appendice per le trasferte è stato già mandato in visione a qualche squadra, con ogni probabilità sarà portato anche al premier Conte nell’incontro del 28 maggio.

Il piano prende in considerazione l’organizzazione delle partite: lo stadio sarà diviso in tre zone (area tecnica, spalti e aree esterne all’impianto), l’accesso alle quali sarà consentito per fasce orarie e con un massimo di 100 presenze per area. Potranno essere presenti un totale di 300 persone. Le squadre dovranno arrivare con percorsi separati. Tutti dovranno avere le mascherine. Gli arbitri un’ora e 45 minuti prima, la squadra ospite un’ora e 40 e quella di casa un’ora e mezza. I pullman dovranno essere sanificati prima e dopo. così come gli spogliatoi.

Cambiano anche le procedure pre-gara: non ci sarà la verifica dei tesserini e il riconoscimento da parte del quarto uomo. Il kit e le distinte di gara dovranno essere lasciati su una postazione all’esterno dello spogliatoio. I giocatori non potranno protestare e dovranno restare a distanza di 1,5 metri. Rigide anche le linee guida rigide anche per la stampa: di fatto potranno accedere solo i licenziatari dei diritti tv. Niente riprese negli spogliatoi e la conferenza stampa sarà prodotta e distribuita televisivamente sul modello della Formula 1 e la mixed zone sarà chiusa.

Come riporta il Messaggero, addio anche al consueto cerimoniale di gara: niente bambini, niente mascotte e niente strette di mano. Poi le panchine saranno ampliate e i giocatori potranno prendere posto anche sulle tribune. Tutte le gare inizieranno alle ore 15. In appendice è stato dato anche un altro piccolo protocollo di poche pagine con specificate le linee guida da seguire per le trasferte

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