IL TEMPO (F.M. MAGLIARO) – Sarà il Dipartimento di Ingegneria, Ambiente, Territorio e Infrastrutture del Politecnico di Torino a fare il controllo sugli studi sui flussi di traffico per lo Stadio della Roma di Tor di Valle. In realtà l’annuncio ufficiale ancora non c’è: sono indiscrezioni che il Campidoglio, ufficiosamente, conferma. E non c’è ancora il contralto, ma al Politecnico torinese il Comunevuole far controllare il problema flussi di traffico (e il connesso Ponte di Traiano). L’esigenza nasce dalle intercettazioni di Luca Parnasi, ex patron di Eurnova, che, ai dubbi dei suoi sul caos generato dal taglio del Ponte, dava indicazioni di non parlare del problema. La decisione di affidare al Politecnico l’analisi sul traffico, potrebbe rappresentare un passo avanti per avere “uno Stadio davvero fatto bene”, come ripete spesso la Raggi. Tuttavia, i quesiti ancora su tavolo sono numerosi: il primo è “chi paga” questa analisi? Perché, a meno che ilPolitecnico di Torino non decida di farlo gratis, non pub essere il Campidoglio a finanziare con soldi pubblici un «controllo di qualita» su un progetto privato determinati per giunta da una decisione del Campidoglio stesso. Insomma, non è stato di certo Parnasi a tagliare il Ponte di Traiano ma il Comune per soddisfare la necessità di rivendersi it taglio delle cubature. Tra l’altro, il Campidoglio ha una società interna che dovrebbe svolgere questo lavoro, Roma Servizi per la Mobilità.
Perché allora il Comune si rivolge altrove? Magari pesa il fatto che all’epoca sia stata proprio Roma Servizi per la Mobilità, su indicazione del Campidoglio, a dare a Parnasi le indicazioni su cosa testare, i dati di partenza e persino il software di calcolo per fare gli studi sul traffico allegati al progetto. Secondo punto: sulla base di quale criterio viene scelto it Politecnico di Torino e non un qualunque altro soggetto? Infine: in cosa consisterà l’analisi che il Campidoglio cosa vuol domandare al Politecnico? Gli studi sul traffico prodotti da Parnasi prendono in esame due orari soli (7.30-8.30 di mattina feriale il business park; 19.30-20.30 feriale per l’arrivo allo Stadio prima di una gara infrasettimanale) e per ciascun orario, tre scenari diversi: con il solo Ponte di Traiano costruito, con il solo Ponte dei Congressi, con nessuno dei due. Manca un quarto scenario (tutti e due i Ponti costruiti) e non sono stati studiati altri orari di ingresso e di uscita dallo Stadio. Al momento il Comune non chiarisce se al Politecnico verrà richiesto di inserire il quarto scenario (tutti e due i Ponti) e di aumentare gli orari di simulazione aggiungendo almeno quelli più significativi sia in ingresso che in uscita da una partita. Oppure se verrà chiesto solo di riesaminare l’esistente. Un approfondimento scientifico che, se dimostrasse l’essenzialita del Ponte di Traiano, potrebbe richiedere anche la riscrittura della delibera di pubblico interesse. Intanto, il Ponte di Congressi va avanti nel suo iter: il Campidoglio ha inserito a bilancio i fondi stanzianti dallo Stato per la sua costruzione. Un’opera che con lo Stadio non c’entra nulla se non a livello di bassa propaganda.