Il Messaggero (A.Sorrentino) – Almeno per ora il profilo è basso. Nonostante l’ingresso hollywoodiano. Mourinho arriva inquadrato dalla telecamera sul braccione della Jimmy Jib, l’evoluzione del dolly nel cinema. Si sta girando un film sulla storia d’amore tra i Friedkin e Mourinho e tra le immagini ci sarà anche il giro in Vespa a Trigoria. Nulla accade per caso. Nemmeno la ritrosia di Dan e Ryan che non si mostrano e non parlano da un anno. In Campidoglio ci sono anche loro, acquattati, nascosti ai mortali, in chiacchiere segrete con la Sindaca. Mourinho entra a Roma con sullo sfondo le stupefacenti rotondità delle cupole barocche, l’ultima è San Pietro. José sceglie la normalità, non l’esuberanza del suo esordio italiano di 13 anni fa. L’uomo è ambizioso e si sogna senz’altro benedicente e a cavallo come Marco Aurelio davanti alla folla giallorossa. Vincendo magari fra tre anni a costo di ammosciare gli entusiasmi.