L’ex dipendente della Roma licenziata dopo la diffusione di un video intimo tra calciatori e dirigenti del club, è stata convocata dalla procura federale. Domani mattina verrà sentita per il sexgate che sta scuotendo Trigoria. Insieme a lei saranno ascoltati Lina Souloukou, ceo della società giallorossa e Lorenzo Vitali, avvocato del club e firmatario della lettera di licenziamento. La giustizia sportiva è stata la prima a muoversi. Vuole verificare eventuali responsabilità dei tesserati giallorossi rispetto alla diffusione del video.
Come scrive la Repubblica, al giovane calciatore, entrato in questa vicenda da minorenne e ora 19enne, potrebbe essere contestata la violazione dell’art. 4 di giustizia sportiva (“principi di lealtà, correttezza e probità”) e alla Roma l’art. 6 dello stesso (“responsabilità oggettiva”). A detta dell’agente, contattato da Repubblica, il giocatore non sarebbe stato convocato: «Io non so niente. Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata. Ma dovrebbero essere chiamati in 40». Su tanti cellulari, infatti, sarebbe stato condiviso il filmato.
Il capo della Procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè ascolterà in prima battuta la dipendente e i due dirigenti giallorossi. Poi sarà il turno di Vito Scala, grande amico ed ex preparatore atletico di Francesco Totti oltre che dirigente del club di Trigoria a cui il calciatore giallorosso per primo avrebbe ammesso il furto. In caso di ulteriori indagini potrebbe essere ascoltato, come persona informata dei fatti, anche il fidanzato della dipendente. Anche lui assunto (e poi licenziato assieme alla compagna) dal club di Trigoria.