Si accendono due caldi colori nel bianconero invernale di Siena

Si accendono due caldi colori nel bianconero invernale di Siena

SHARE

Erano le 16,41 di una giornata piovosa, antipatica quasi quanto la trasferta che stavamo affrontando. A dirla tutta, quel campo in terra toscana, ci riporta agli occhi l’esultanza di Daniele De Rossi dopo aver messo a segno una rete che nessuno dimenticherà mai. L’Artemio Franchi di Siena mi ricorda anche quella vittoria all’ultimo respiro firmata John Arne Riise, ma domenica 2 dicembre non era proprio giornata da gesta immemori. Eppure quel pallone che rotolava piano piano, forse anche più lentamente della realtà, stava semplicemente prendendo tempo per amplificare il piacere di chi lo aspettava in quell’angolino basso della porta. Ecco, ha varcato la linea, la linea oltre la quale non ci sono tifosi della vecchia o nuova società, non esistono tifosi di un giocatore più che di un altro, oltre quella riga bianca ci sono solo i tifosi della Roma. Com’è strano il calcio, quasi quanto la vita, quando un trentacinquenne ormai dato per finito, ti ricorda come si vince una partita nella giornata e nel modo più inatteso. Nello stadio della gente dalla C muta, Simone Perrotta, ha deciso di levar loro l’uso anche delle altre 20 lettere dell’alfabeto. Lui, il signorotto nato oltremanica tendeva un filo giallorosso lungo tutte le nostre passioni, stringendoci in un unico e grande urlo. Un urlo che ha ripercorso in un secondo 85 anni di emozioni, positive e negative, ponendoci in prima fila mentre passava lo spettacolo più bello della giornata, quel ragazzo ,in maglia giallorossa, gioioso come un bimbo che correva a prendersi l’abbraccio della sua gente.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.