CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Valorizzazione della Roma. E’ questo l’obiettivo della cordata americana che ha acquistato la maggioranza delle quote del club il 18 agosto dello scorso anno. Ma il fondo Raptor di proprietà di Pallotta opera proprio così: intermediazione tra venditori e potenziali nuovi acquirenti-investitori. E sarà così anche per la Roma. Entro un paiSo di mesi ci sarà l’aumento di capitale, con un primo investimento di 50 milioni di euro: soldi che serviranno soprattutto a sistemare un bilancio che nel prossimo mese di giugno chiuderà con un passivo di circa 60 milioni. A quel punto Pallotta, ma anche Baldini, si aspettano che per la Roma ci siano nuovi investitori. «Soci strategici, con quote di minoranza» fanno sapere da Trigoria, dove invece non confermano e anzi smentiscono le voci secondo le quali tre soci su quattro, vale a dire DiBenedetto, Ruane e D’Amore, siano pronti a farsi da parte. La ricapitalizzazione, questo sì, in base a chi e a quanto investirà, potrà variare la distribuzione delle quote. Ma il piano era questo fin dall’inizio, perché l’As Roma Spv Llc, cioè il consorzio statunitense, è sempre alla ricerca di nuovi soci, se appartenenti al mondo della tecnologia e dei nuovi media meglio, se di provenienza dal mercato asiatico meglio ancora. Dinamiche di alta finanza, a cui i tifosi romanisti guardano con scetticismo. Perché ciò che il popolo della Roma si augura in questo momento, è che si possa continuare a costruire una grande squadra, in grado di poter competere per vincere già dalla prossima stagione. Servono strategie, tempo e soldi. (…)
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