CORRIERE DELLO SPORT (A. CIGALINI) – Per migliorare il record di punti in Serie A. Per festeggiare come si deve la salvezza. Per onorare il tutto esaurito al Massimino. Per congedarsi al meglio dal proprio pubblico nell’ultima uscita casalinga stagionale. Per riscattare la beffarda sconfitta dell’andata e tenere viva una tradizione fatta di faccia a faccia sempre intensi. L’elencazione potrebbe proseguire ancora, ma può bastare così. Il concetto è chiaro. Il Catania ha molti buoni motivi per non cedere il passo alla Roma. E se ancora non vi basta, ci pensa Diego Simeone a fugare i dubbi residui: «Io voglio vincere sempre».
STIMOLI – Garantitosi la tranquillità con due giornate di anticipo, il Catania ha ora nel mirino quota 46, cifra che rappresenterebbe il bottino più ricco da quando gli etnei sono tornati nel massimo campionato. Mancano tre punti. Che Simeone metterebbe volentieri in cassa sin da domenica: «Ci terremmo a ottenere il nuovo primato societario. Schiererò chi mi darà maggiori garanzie». In città l’attesa è grande. Già staccati 8.700 biglietti, curve e tribuna B esaurite, sold out garantito. Simeone scalda i motori: «La Roma è una grande squadra, insegue la Champions League e quindi andrà in campo con forti motivazioni. I giallorossi dispongono di campioni come Totti o Vucinic, per giocarcela alla pari abbiamo bisogno di essere al 100%. Non abbiamo ancora battuto una big, questa può essere l’occasione giusta».
FUTURO – Roma o meno, il domani è tutto da scrivere. Le strade del Cholo e della società rossazzurra, nonostante un contratto valido anche per il prossimo anno, paiono destinate a dividersi: «Non ho fretta di pensare al futuro. Il Catania ha avuto fiducia in me, sono felice di averla ripagata. La quinta salvezza consecutiva equivale a uno scudetto. Quando sono arrivato, mi sono trovato con soli dodici giocatori a disposizione. I ragazzi hanno sempre mostrato carattere, il resto lo abbiamo costruito strada facendo. Ho ereditato una squadra imperniata sul 4-5-1, ma la partenza di Mascara e i problemi fisici di Llama hanno creato un problema a sinistra. Per fortuna ho trovato in Bergessio un giocatore pronto a sacrificarsi in un ruolo non suo. Le gare più importanti sono state quelle vinte con Lecce e Sampdoria e il pareggio a Torino contro la Juventus. Ma ora penso solo alla Roma. Ci attende una grandissima partita».