Più fuori che dentro il campo. Per motivi diversi i due inglesi della Roma, Smalling e Abraham, hanno vissuto una stagione travagliata e hanno dato un contributo minimo ai giallorossi.
Se l’attaccante ex Chelsea aveva chiuso l’annata precedente con la rottura del crociato all’ultima di campionato, ed era consapevole di dover aspettare più di metà stagione per tornare in campo, il difensore è stato il vero grande assente. (…)
Ingaggi importanti e offerte che potrebbero latitare per due protagonisti della prima Roma mourinhana e che oggi rappresentano le prime spine per il lavoro di Ghisolfi. In attesa dell’arrivo nella Capitale, il direttore sportivo francese studia la rosa della Roma, che tra prestiti e scadenze di contratto al 30 giugno sarà certamente più snella.
Ma tra i casi più delicati ci sono senza dubbio i “pazienti inglesi”, che in due hanno collezionato appena 23 presenze in tutta la stagione). Smalling ha ancora un anno di contratto da 3.5 milioni l’anno e negli scorsi mesi ha vissuto un vero e proprio incubo legato prima all’infortunio al tendine rotuleo, poi a vari stop di natura muscolare.
Difficile trovare club di prima fascia che possano affacciarsi a Trigoria, salvo proposte ricche contrattualmente dall’Arabia. Differente il discorso relativo ad Abraham: un anno fa era praticamente venduto in Premier per una cifra vicina ai 40 milioni, ora rappresenta l’unico centravanti di proprietà della Roma in rosa, e che ad oggi rappresenta la carta per il futuro.
Ma nei grandi cambiamenti previsti con l’arrivo di Ghisolfi, l’ex centravanti del Chelsea potrebbe partire in caso di offerta soddisfacente. Tutto è rinviato ad una valutazione diretta del nuovo dirigente, e al parere che darà DDR pronto a schierarlo domenica ad Empoli per l’ultima di campionato. Lo scrive il Tempo.