Luciano Spalletti ha parlato oggi dal ritiro della nazionale all’Acqua Acetosa. Domani la partenza per le due amichevoli negli Stati Uniti contro Venezuela e Ecuador in programma giovedì e domenica sera: “Pellegrini è uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo – le parole del ct azzurro sul capitano giallorosso -. Non l’ho mai avuto a disposizione. È di alto livello, è un calciatore forte che sa fare più cose, anche metri in quantità durante la partita. Non so che cosa verrà fuori da qui a giugno, ma ci contiamo. Ha avuto dei problemi, li ha sistemati e si trova a suo agio per la qualità che vuole De Rossi”.
“Cristante aveva bisogno di fare delle cure intense alla schiena, lo aspetta da tanto. E non vogliamo distruggere i calciatori ai club, ma vogliamo collaborare con loro. Altrimenti sarebbe stato tra i convocati – ha aggiunto parlando anche di Bryan Cristante -. Anche Calafiori sarebbe stato con noi se non fosse con l’U21, ma non andiamo a farci la guerra come club Italia. L’U21 ha due partite di qualificazione, io che faccio? Vado indebolire la squadra con tutti i calciatori che ho a disposizione? Nunziata fa parte del nostro staff, abbiamo possibilità di vederlo e valutarlo, è come se giocasse con noi. Probabilmente lo stesso discorso vale per Fabbian. Si è infortunato Gaetano, probabilmente lo avrei portato per vederlo. Ma ci sono anche Gnonto e Casadei con l’U21”.
Spalletti, poi, ha commentato anche il lavoro di Daniele De Rossi alla Roma: “Può migliorare gli italiani? Ma certo. Daniele è stato bravissimo. In alcuni momenti in panchina mi sembra un po’ Carletto Mazzone a vederlo quando esprime questo suo essere un po’ calciatore e questa sapienza nell’essere allenatore. Ha fatto un lavoro eccezionale, non era facile in così poco tempo dare una nuova mentalità, che non era sbagliata e i risultati di prima lo testimoniano. Vedere Paredes che va a fare il centrale basso per costruire, le due punte esterne che a volte sono aperte e altre vengono dentro, gli esterni che vanno avanti e indietro sono cose bellissime per chi ama il calcio e vuole scoprire cose nuove. Voglio molto bene a Daniele. A volte in passato ci siamo sentiti, gli ho augurato sempre il meglio. Mancini non la gioca solo lunga, ma gioca dentro. Costruisce e si inserisce, me lo ritrovo dentro l’area di rigore avversaria. Acerbi, Bastoni e Calafiori sono forti in questo, è la nuova qualità dei difensori che sanno fare sovraccarico sulla trequarti per sviluppare meglio il gioco”.