La Gazzetta Dello Sport (D.Stoppini) – E a un certo punto, tra una domanda sull’amico Giampaolo e un’altra su Paredes, Luciano Spalletti decide all’improvviso di abbandonare il presente: «Io lavoro volentieri con questa società, ci sono stato bene nel periodo che ho passato, li vedo fare le cose con impegno». Una sfumatura dialettica che colpisce, a cinque mesi di un contratto in scadenza, a meno di due dall’appuntamento che allenatore e società si sono dati a marzo per chiarire il futuro anteriore.
PRETATTICA – Magari lo farebbe pure con Kessie, per il quale con l’Atalanta è in piedi un discorso avviatissimo per l’estate. «Se mi piace? Dalle mie parti si dice “di molto”», ha confessato il tecnico. Il desiderio della Roma è quello di anticipare i tempi, l’Atalanta continua a rispondere no. Per Donsah il Bologna ha sparato alto, con il Sassuolo ieri è andato a vuoto un tentativo per l’accoppiata Defrel-Pellegrini, quest’ultimo da riportare subito a Trigoria. Anche se sul francese Spalletti ha frenato: «Mi sarebbe servito 4 partite fa, ora Salah sta per tornare e io preferisco dare minutaggio a El Shaarawy e Totti». Difficile credere che «4 partite fa» Spalletti avrebbe spinto la Roma a investire una buona cifra solo per coprire un buco di un mese. Più facile pensare che Defrel gli piaccia ancora: occhio agli sviluppi, allora. E occhio, se Paredes dovesse poi partire, a Badelj della Fiorentina, che però non potrebbe giocare in Europa League. Proprio come Grenier: «Su di lui abbiamo grande fiducia – ancora Spalletti –, si può ripetere l’operazione-Fazio». E qui il tempo è il presente.