Spalletti: “Questo Derby vale triplo. Nainggolan animale raro, ma la Roma è...

Spalletti: “Questo Derby vale triplo. Nainggolan animale raro, ma la Roma è una squadra. Si respira giallorosso” (VIDEO)

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Torna in conferenza stampa mister Luciano Spalletti, alla vigilia della semifinale di andata di Coppa Italia nel derby contro la Lazio, che si giocherà domani allo Stadio Olimpico alle 20.45. Queste le parole dell’allenatore della Roma:

“Avendo parlato ora con Florenzi che è venuto a salutarci ora, ha sempre questo sorriso stampato nonostante la gravità dell’infortunio e guarirà. Pura prosegue il lavoro ed è a disposizione. Emerson è rientrato in gruppo, se tutto va bene anche oggi è a disposizione”.

Com’è cambiata la Lazio rispetto alla partita di campionato?

“La Lazio è stata costruita per avere successo. L’unico dubbio era l’allenatore, ma ha dimostrato di non essere il rincalzo di nessuno. Abbiamo davanti un avversario forte”.

Tre partite che tolgono di più a livello fisico o psicologico? 

“Sono tre partite che stimolano moltissimo e non tolgono nulla. Questo è il livello di calcio e di confronti che volevamo raggiungere. Ora ci siamo dentro fino al collo e non molliamo nulla, ci sarà dispersione di energie e in tre partite qualcosa cambieremo, ma la squadra si farà trovare pronta qualsiasi scelta farò, cercando di creargli il meno problemi possibile. E’ evidente la maturità che abbiamo raggiunto, sabato sera prima dell’Inter ho toccato questi tasti e si vede come siamo maturati, la forza mentale che abbiamo per affrontare questo periodo contro squadre forti”.

La Roma arriva meglio al derby. Che atteggiamento si aspetta dalla Lazio?

“Noi non sappiamo mai come arriviamo dentro le cose, ma sappiamo come possiamo uscirne. Abbiamo dei dati che però non hanno valore dentro la partita, ma sappiamo cosa metterci per uscirne bene. Loro giocheranno la partita che sono abituati a fare, non hanno mai cambiato totalmente il loro modo di essere. Si compattano sottopalla e ripartono con corsa e qualità, con giocatori di forza fisica, impatto e tecnica. Loro saranno squadra, noi dobbiamo fare altrettanto perché vogliamo vincere questa semifinale”.

Sfida tra grandi attacchi. La forza dei suoi tre?

“Proprio per le qualità diverse che hanno tra loro si completano bene, dando sempre sbocchi importanti. Uno fisico e tecnico, l’altro veloce e leggero ma velenosissimo, Nainggolan sa fare tutto, gli chiedi qualsiasi cosa e lui lo sviluppa. L’evoluzione della specie calciatore, questo è un titolo per lui. Se ne prendi dieci come lui e li metti dentro una squadra viene fuori un gruppo fortissimo. E’ un reparto che fa da traino ai compagni e sono convinto ci porteranno fino in fondo”.

Cosa cambia nella preparazione del derby con la possibilità di avere un ritorno?

“E’ molto simile alle altre, deve essere una costante dare tutto in queste gare. Quando sei un professionista hai degli obblighi fdi professionalità e competenza, di far vedere convinzione e forza, anche da parte mia così come i calciatori. Il derby non vale doppio, vale triplo: la partita, accesso alla finale di Roma e sta a cuore ai nostri tifosi e noi siamo sensibili a ciò che sta a cuore a loro. Abbiamo raspato il fondo del barile in queste partite, non ho visto atteggiamenti o sopracciglio di qualcuno non interessato alla causa. Stavolta andremo ancora più dentro a raspare”.

Nel derby si annullano le differenze?

“Dipende dalle differenze. Nel derby ci si avvicina molto, soprattutto se si hanno dei punti in comune. A Roma c’è meno differenza che tra Juventus e Torino, sarà una partita più equilibrata. Ha fatto vedere spesso che il fattore emotivo incide, può dare ma anche togliere mettendoti un po’ di paura nel portare avanti determinati concetti in partita, ma se ti bussa devi aprire la porta e guardare, così il timore va via da solo”.

Roma favorita. Meglio o peggio?

“A volte quelli che dicono che sei favorito sono quelli che hanno fatto i tweet che Dzeko per fare gol devi togliere porta da sono campo, che Emerson non stava nei venti calciatori, che Jesus era un avanzo, che Fazio era scarso. I tweet restano, che ora si sia quelli che hanno un valore in più dipende chi lo dice. Io vedo uno scontro alla pari, tutte e due le squadre hanno portato avanti un discorso di vittorie e di gruppo, senza approfittare di nulla se non della loro forza. i nostri obiettivi sono importanti anche oltre questa partita, loro danno molto peso al derby. Bisognerà vedere come la gestiranno, intanto siamo migliorati perché non ho visto video girare intorno a questa partita che richiamano a guerre o ad armamenti, vuol dire che si sono fatti progressi”.

Quanto inciderà il poco pubblico allo Stadio?

“Per me il derby conta solo quello da giocare, i precedenti non contano nulla. Se qualcuno vorrà vedere una curva vuota quella non sarà la nostra, è un luogo di riferimento per i nostri tifosi, quella è casa nostra e io la vedo sempre piena, idealmente è così. Le statistiche dicono che siamo tantissimi, in continua crescita, si respira aria giallorossa, è annullabile, domani curva pienissima. I tombini che compongono il cemento armato sono pieni di giallorosso, noi la curva la vedremo pienissima”.

Perrotta le deve moltissimo, ma la più grande intuizione è Nainggolan trequartista?

“Perrotta gli somiglia moltissimo, peraltro sta benissimo fisicamente e potrebbe fare ancora un tempo, soprattutto domani. Radja non deve essere etichettato, può fare tutto. La prima volta che incontrai Perrotta mi salutò formalmente, dicendomi “per me è tutto difficile, io gioco ovunque ma qui non c’è il concetto di squadra”. Nainggolan si adatta a afre qualsiasi cosa, se gli chiedi lui codifica e va, se lo lasci stare va ancora di più, se pensi che sta in riserva lui va ancora, non voglio cercare di farmi dei complimenti per meriti che non ho. Se lo metti davanti alla difesa magari ti raddoppia la qualità, lui racchiude tanti ruoli. Fa gol come a Milano, poi ti rincorre al limite dell’aria e ti fa l’uncino per toglierti la palla, molti fanno o una o l’latra cosa, lui tutto. Toglie tempo e spazio all’avversario, è un animale raro, io non ho nessun merito”.

La squadra potrebbe correre il rischio di dipendere troppo da Nainggolan?

“La squadra è forte. Se si parla di maturazione e maturità è perché siamo cresciuti nelle qualità di addizione dei calciatori. Ci sono partite, un mini periodo, in cui lui non ha giocato. Secondo me la Roma non è un calciatore solo, è una squadra, una società, un assieme di conduzione di professionalità che poi ci fa confrontare con altre. Radja lo ha detto, rende grazie alla squadra, siccome abbiamo questo equilibrio lui ci mette qualcosa di più. Noi abbiamo bisogno di un adozione di calciatori forti, uno solo non può mai far vincere. Dovrei pensare alla parola giusta, ma il potere assoluto trova voglia di cercare soluzioni, a volte ti da l’interesse della gestione di quello che hai raggiunto ma non vai a cercare oltre, qualcosa di più. La crescita a livello generale è fondamentale”.

De Rossi può riposare?

“E’ un modo carino per chiedermi qualcosa della formazione, io ti capisco ma tu capisci me, è una gara importante, devo rivederli dopo giovedì e domenica. De Rossi ha giocato giovedì’ per dare senso ad una partita che sembrava scontata, l’intenzione era di tenere il capitano in campo. La risposta vuole evidenziare che sempre si sta attenti ai dettagli, ci si fa attenzione anche adesso, ma è soprattutto quello che mi fanno vedere i calciatori in campo. Vediamo come si evolve la botta che ha preso, ma non te lo dico se gioca o no”.

Barriere: esame da superare o è fiducioso per il comportamento dei tifosi?

“Sono sempre fiducioso, è un’occasione che ci hanno messo davanti. La ragione sta sempre a metà, dobbiamo fare il nostro ruolo, il piacere, il nostro obiettivo di vivere queste serate qui, averlo come punto più alto della nostra ricerca. Di notte è più bello, soprattutto col clima di Roma, le luci. Quando ero fermo andavo a vedere le partite e quelle notturne sono più belle, piene di colori. Io se non fossi in campo domani andrei a vedere la partita, tiferei per la mia squadra e accetterei il risultato raccontando a mia figlia le cose belle che ho visto lungo la strada”.

 

 

 

 

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