IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Dovranno parlare a lungo. Non che non lo facciano quotidianamente ma prima di partire per le vacanze sono molteplici i temi che Spalletti vuole affrontare con il club e con Sabatini in particolare. Mercato? Certamente. Bypassata la questione-Totti («Soluzione trovata, deve solo limare gli ultimi dettagli», dice Lucio) rimane all’ordine del giorno la posizione in bilico di Pjanic: «Se resta? Non lo so. La Juve è una squadra forte. Con Mire di più», ha detto l’altra sera uscendo dall’Olimpico. Oltre al mercato però si parlerà anche d’altro.
CONTA SOLO LUCIO In primis della composizione dello staff tecnico nella prossima stagione. Lucio porterà con sé un uomo di campo. Dovrebbe essere Pane (liberatosi dal Rimini) che a Trigoria hanno già intravisto un paio di volte. Per il resto il tecnico vorrebbe confermare la struttura vigente. Per questo motivo non ha gradito leggere alcune indiscrezioni che vorrebbero il preparatore dei portieri (Nanni) prossimo ai saluti. In primis perché Szczesny non perde occasione per ribadire come si sia trovato bene a lavorare con lui e poi perché se c’è qualcuno che deve decidere lo staff con il quale lavorare, deve essere l’allenatore. Anche perché al suo arrivo non ha messo veti sulle persone che ha trovato (e il tandemNorman-Lippie lo ha sempre convinto poco), portando con sé i soli Domenichini e Baldini. Ora esige che il rispetto sia reciproco. Tradotto: non vuole che qualcuno decida per lui. A spingere per il cambiamento è invece Sabatini che, convinto da Massara, propone il preparatore dei portieri della Primavera (Savorani) che proprio Massara portò a Roma. Paradossalmente la questione principale da risolvere sarà un’altra: cosa farà il ds dopo il 30 giugno? Lucio e il suo staff non l’hanno ancora capito.