Quattro arresti e 54 persone indagate per doping nell’operazione denominata “Anabolandia” che stanno conducendo questa mattina i Carabinieri del Nas di Bologna. Sono in corso di esecuzione, in Emilia Romagna, Lombardia e Marche, spiega un comunicato del Comando dei Carabinieri per la tutela della salute, sei misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Rimini a carico di un’associazione per delinquere finalizzata a favorire la prescrizione, l’approvvigionamento e l’assunzione di farmaci dopanti. Tra i destinatari delle misure c’è un medico sportivo di Rimini, che prescriveva e procacciava “doping” ad atleti, professionisti e non, anche minorenni, di calcio, basket, atletica leggera, ciclismo, triathlon, pattinaggio, tennis. Vi sono anche tre dirigenti ed informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica lombarda, che assicuravano la fornitura dei farmaci dopanti ad un prezzo scontato e la consegna agli assuntori di una speciale strumentazione necessaria per la somministrazione. Secondo le indagini i complici del sistema sono preparatori atletici ed anche genitori di atleti minorenni. Sono in corso, in 17 province italiane, 65 perquisizioni a carico di 58 indagati. I particolari dell’indagine saranno resi noti in una conferenza stampa a Rimini, al Comando Provinciale Carabinieri, alle 11.30.
Come se non bastasse questa mattina a Roma la Commissione Tutela della Salute della Federazione Ciclistica Italiana, presieduta dal Dott. Luigi Simonetto, ha provveduto a sospendere l’atleta Riccardo Riccò dall’attività agonistica per motivi inerenti alla tutela della salute dell’atleta stesso.