Il primo contatto tra i due è stato quasi a livello informale. Ne sono però seguiti altri: Claudio Lotito è in trattativa con Radovan Vitek per realizzare lo Stadio delle Aquile a Tor di Valle, dopo che la Roma si è tirata indietro dal progetto del proprio impianto che avrebbe visto la luce sul terreno dell’ex Ippodromo.
Come scrive la Repubblica, le basi per arrivare a un accordo tra il presidente della Lazio e il magnate ceco, che deve trovare una soluzione per i terreni che sta per acquistare per 50 milioni di euro, ci sono. Per più di 9 anni, tra annunci e inchieste, la Roma ha provato in ogni modo a realizzare il loro nuovo stadio. Poi, nauseati dai tergiversamenti del Campidoglio e messi sul chi va là dai pignoramenti (ora rimossi) scoperti sui terreni, si sono sfilati.
È sempre valida la voce secondo cui l’obiettivo del patron biancoceleste sarebbe quello di realizzare un impianto di proprietà sui terreni di famiglia sulla Tiberina. Ma ora l’opzione più immediata è diventata Tor di Valle. Nel corso degli incontri tra il presidente laziale e gli emissari di Vitek si sarebbe parlato anche della Lazio. Ma Lotito, che valuta il club comunque non meno di 600 milioni di euro, ha chiuso subito il capitolo sportivo. Se mai le parti troveranno un accordo, sarà sullo stadio.
Il problema resta sempre la fattibilità. La Roma si è tirata indietro perché il masterplan, visto e rivisto a causa delle contorsioni della giunta grillina, nel giro di un decennio è invecchiato terribilmente. Ogni revisione del piano coincide con il riavvio dell’iter autorizzativo: una struttura con meno tifosi costerebbe meno anche in termini di opere pubbliche per l’eventuale nuovo proponente, ma ogni variazione va vagliata da una nuova conferenza dei servizi. Un passaggio che comunque arriverebbe dopo le Comunali di ottobre, una volta stabilito chi sarà il nuovo sindaco.