Simone Perrotta, ex centrocampista giallorosso e attuale vice Presidente del Settore Giovanile e Scolastico della Figc, è intervenuto a margine della presentazione dello stadio al sito ufficiale della società. Queste le sue parole:
Simone Perrotta, hai collezionato 326 presenze ufficiali con la maglia della Roma e in molte di queste partite hai giocato all’Olimpico: un ricordo che ti lega di più all’attuale stadio giallorosso?
“L’Olimpico è sempre stata ed è tutt’ora casa nostra, dove abbiamo vissuto gioie e delusioni. Purtroppo non sono riuscito a vincerci uno Scudetto, ma qualche soddisfazione ce la siamo tolta. Per avere una squadra al vertice, però, c’è bisogno di una casa tutta tua e quello del nuovo stadio è un passaggio fondamentale per la crescita di un club dalle grande ambizioni come l’AS Roma”.
Hai girato tante strutture nel mondo, tra Roma e Nazionale: quanto è importante avere una struttura all’avanguardia, con i tifosi vicini al campo?
“Quando si va all’estero balzano sempre agli occhi strutture migliori delle nostre. Nel nostro Paese, purtroppo, siamo rimasti a Italia 90 e credo che il calcio ormai si sia evoluto. Lo Stadio della Roma è un progetto meraviglioso e non parlo solo del campo da gioco: sono rimasto impressionato da tutto l’ambiente circostante, tra zone verdi, quartieri e aree dedicate alla storia del Club”.
Il Club avrà la sua nuova Trigoria proprio adiacente allo Stadio della Roma. Quanto conta avere una struttura all’altezza per allenarsi, con il campo a due passi dallo stadio?
“Trigoria è già un posto molto valido e a noi dal punto di vista delle comodità non è mai mancato nulla. Con il campo di allenamento vicino al campo in cui giochi la domenica, però, si crea anche un senso appartenenza diverso nei giocatori: vedere il tuo stadio tutti i giorni te lo fa sentire più amico. Non è che l’Olimpico non lo fosse, ma non vederlo tutti i giorni non te lo fa percepire tutto tuo, anche perché viene diviso con la squadra rivale”.
Se dovessi scegliere una partita tra le tante giocate all’Olimpico in cui hai percepito in modo particolare la spinta del pubblico quale prenderesti?
“Potrei ricordare tanti Derby giocati in casa, ma se devo sceglierne una direi l’andata della finale di Coppa Italia del 2006-07, vinta contro l’Inter: lì i tifosi ci hanno davvero spinto e dal primo minuto abbiamo capito che la partita sarebbe stata nostra. La Sud ci ha aiutato in tante occasioni, davvero: posso solo immaginare che effetto farà averla così vicina nel nuovo Stadio della Roma”.
fonte: asroma.it