NEWS CGR – Procede spedita la marcia della Roma verso la costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle. Dopo le lungaggini burocratiche degli ultimi anni, che hanno indubbiamente rallentato il processo autorizzativo per l’edificazione dello stadio, la scorsa settimana la Conferenza dei Servizi ha partorito una serie di accordi di massima con relative prescrizioni, da sciogliere poi in queste ore.
SUPERATO LO SCOGLIO IDROGEOLOGICO, OGGI LA VIABILITA’ – Ieri pomeriggio nella prima seduta della Conferenza dei Servizi in Regione, secondo quanto appreso dalla redazione di Corrieregiallorosso.com, il tema caldo affrontato e risolto è stato quello relativo al rischio idrogeologico. La messa in sicurezza del bacino del Tevere antistante all’attuale ippodromo è già prevista da mesi nel progetto presentato dai proponenti. La legge nazionale sul tema prevede però, che le opere di messa in sicurezza, vengano realizzate con relativo collaudo prima dell’inizio dei lavori di costruzione della struttura principale. I proponenti, per evitare di attendere altri 24/36 mesi almeno prima dell’inizio dei cantieri, hanno ottenuto la possibilità di realizzare contemporaneamente le opere di messa in sicurezza del bacino e quelle relative alla costruzione dell’impianto.
Superato questo scoglio, nel pomeriggio di oggi si attende l’ultimo si definitivo inerente alla questione viabilità, con il ponte di Traiano protagonista principale: come ulteriormente specificato ieri dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il ponte sarà finanziato attraverso i fondi già destinati (23 miliardi) nel contratto di programma con Anas. Ottenuto il si definitivo dalla Conferenza dei Servizi, nelle prossime settimane i proponenti presenteranno agli uffici tecnici del Comune gli incartamenti relativi al progetto esecutivo per ottenere il PdC (“Permesso di Costruire”). L’ultimo ostacolo al percorso realizzativo del nuovo impianto potrebbe essere rappresentato da una serie di ricorsi al Tar che alcuni comitati di quartiere ed associazioni quasi certamente presenteranno da qui a sei mesi. La speranza è che l’iter non venga rallentato ulteriormente.