L’On. Francesco Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali, è tornato a parlare della la legge sugli stadi dopo l’appello di Gianni Alemanno all’avanzamento di proposte concrete per i nuovi impianti sportivi. Queste le parole di Giro: “Sono d’accordo con il sindaco Alemanno al cento per cento. Sul nuovo stadio basterebbe avere un progetto chiaro sul come, sul dove e quando farlo e sia la Lazio che la Roma darebbero finalmente un contributo decisivo verso la realizzazione del loro impianto di proprietà. La legge ferma in Parlamento aveva tuttavia lo scopo importante di accelerare le procedure affidando ai Comuni poteri più certi e più forti per portare avanti lo studio di fattibilità del nuovo stadio, corredato dal piano finanziario promosso dal soggetto proponente ovvero la società sportiva o i soggetti privati e pubblici coinvolti dalla società sportiva stessa nella realizzazione del progetto. Ciò per evitare che passino 10 anni dal progetto come è accaduto a Torino. Non è vero, come leggo ancora su qualche giornale oggi, che il Ministero dei beni culturali abbia bloccato la legge. Abbiamo solo chiesto un approfondimento e ricordato che la costruzione di uno o di più impianti sportivi oppure l’adeguamento funzionale e ammodernamento di quelli esistenti non poteva trasformarsi nel palese pretesto per aprire la strada in tutti i Comuni d’Italia alla realizzazione di pesanti interventi edificatori, i cosiddetti centri multifunzionali, di carattere residenziale, direzionale, turistico-alberghiero e commerciale, da sviluppare in deroga ai piani regolatori attorno a impianti anche di piccole dimensioni e non certo destinati alla Serie A. Questo rischio nella legge c’era. Lo stadio rischiava di essere un puntino attorno al quale edificare un nuovo quartiere che con l’impianto aveva poco a che vedere. Crediamo invece che proprio l’apertura del nuovo stadio della Juventus possa rappresentare un modello virtuoso da seguire e da replicare anche a Roma”.