IL ROMANISTA (D. Galli) – Ma quale presidente di facciata. Thomas Richard DiBenedetto ha risposto alle critiche di chi lo accusava di non essere troppo presente sul ponte di comando della Roma con una giornata densa di impegni. Da comandante in capo, altro che uomo immagine.
Una giornata trascorsa tra Olimpico, Trigoria e Regione Lazio, dove è stato ricevuto dal Governatore, Renata Polverini. E oggi farà il bis. Mr Tom è atteso dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti. Probabile tema: (anche) lo stadio. Lo stadio di proprietà. Premessa: la verità assoluta è che DiBenedetto non è sempre presente fisicamente. Ma solo perché non ne ha bisogno. La Roma di oggi è una società decisamente più strutturata della Roma di ieri. È retta da più figure: un amministratore delegato (Fenucci), un direttore generale con compiti da vicepresidente esecutivo (Baldini), un direttore sportivo (Sabatini) e persino un Comitato Esecutivo di cui fa parte il fedelissimo Baldissoni. «Mi fido di Baldini». Il presidente lo ha detto due sere fa, parlando del contratto di De Rossi, nel suo intervento alla Fondazione Roma Europea. Ma è un concetto che Mr Tom ripete spesso ai suoi collaboratori. Detto questo, si capisce perché la squadra si sia divertita parecchio a fare la foto con DiBenedetto, ieri mattina all’Olimpico.
Quello sguardo un po’ guascone di Totti ha fatto il giro del web grazie a un tweet del mental coach Toñín Llorente. L’istantanea di una Roma serena, nonostante il gravissimo infortunio di Burdisso – «non è stato un peccato, ma una tragedia», commenterà in serata Sabatini per i 25 anni del “Banca d’Italia-Eurosistema Roma Club” – ha fatto passare in secondo piano l’ennesimo incontro che si è consumato tra i vertici del club e quelli del Coni dietro le quinte della foto in posa. Senza l’attenzione dei mass media è più facile trattare, discutere, confrontarsi sulla location più appropriata nell’area del Foro Italico dove piazzare la biglietteria giallorossa, ma pure i punti vendita del merchandising griffato As Roma. E il fatto che nei giorni scorsi i dirigenti del Coni si siano visti con Mark Pannes, uno dei massimi manager del Raptor Accelerator Fund di James Pallotta avvalora il teorema della società a struttura complessa. Complessa nel senso di articolata. Dall’Olimpico a Trigoria. DiBenedetto si è recato al Fulvio Bernardini, dove si è intrattenuto con i suoi più stretti collaboratori. Nel pomeriggio si è diretto in Regione assieme a Baldissoni, Tempestilli e Fenucci. «È stato un primo incontro, istituzionale ma anche cordiale», ha spiegato il Governatore del Lazio, Renata Polverini, «teniamo a questo rapporto con il presidente DiBenedetto, anche perché le squadre importanti come la Roma hanno la possibilità di veicolare messaggi importanti tramite i propri campioni. Abbiamo apprezzato anche lo sforzo del presidente nel voler mettere in campo una Fondazione che ponga attenzione ai problemi sociali. Sappiamo quanto possono dare di positivo in questo senso le grandi squadre con i loro campioni. Questo è un progetto che merita la nostra piena attenzione. Lo stadio? Ovviamente se n’è parlato. È una questione assolutamente importante. Credo che ogni squadra di calcio possa esercitare meglio il suo ruolo e la sua funzione se ha una struttura di proprietà, che per come è indirizzata anche nella normativa nazionale crea un contesto anche economico, oltre che comunitario, nei territori. Noi abbiamo detto che per quelle che sono le competenze della Regione siamo a disposizione se c’è la necessità di intervenire direttamente. Ci dovremo rivedere in futuro».
A Trigoria confermano, l’incontro è servito a conoscersi. «Ringrazio il presidente Polverini per la disponibilità», sono state le uniche parole di DiBenedetto. La Roma ha fatto presente alla Polverini che uno stadio di proprietà non rappresenterebbe un vantaggio solo per la società sportiva, ma pure per il territorio. Per individuare l’area, la società si affiderà a un pool di consulenti che condurranno studi sulla pianificazione economica e sugli strumenti urbanistici che si renderanno necessari. La Roma non lascerà nulla al caso. E questo sarà ribadito anche stamattina, in un incontro privato a Palazzo Valentini con Zingaretti. Subito dopo, DiBenedetto sarà nominato presidente onorario dell’associazione “Cavalieri della Roma”. E poi domani andrà all’Olimpico. Per tifare. Per la Roma. Altro che presidente di facciata.