IL ROMANISTA – V. META – Alta quota per Bradley e Piris, voglia di riscatto per Stekelenburg. Finisce oggi il giro del mondo dei romanisti impegnati con le rispettive nazionali sulle due sponde dell’Atlantico. Rientrati Pjanic, Osvaldo e De Rossi, restano in giro, oltre a Florenzi, lo statunitense, il paraguaiano e l’olandese. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi («l’Olanda si è dimenticata di me, ma io sono ancora il migliore»), il portiere deve dare ragione a Van Gaal, che l’ha richiamato in nazionale dopo averlo lasciato a casa nelle convocazioni di febbraio. Ci proverà questa sera all’Amsterdam Arena, dove la sua Olanda sfida la Romania per la sesta giornata del gruppo D. La squadra di Van Gaal, reduce dal successo per 3-0 contro l’Estonia, cerca la sesta vittoria consecutiva per mettere al sicuro un primo posto in classifica già abbastanza saldo, visto che sono cinque i punti di vantaggio su Ungheria e sulla stessa Romania.
Sfida che evoca ricordi incancellabili per l’Italia quella che attende gli Stati Uniti di Micheal Bradley all’Azteca di Città del Messico. Già costretti a inseguire nel gruppo dell’America centro-nord, dopo una vittoria e una sconfitta, gli statunitensi giocheranno anche l’incognita della gara contro il Costarica di giovedì scorso, giocata a Denver, Colorado, su un campo più bianco di quello di Bergamo: il Costarica ha annunciato per bocca del suo ct un reclamo ufficiale con richiesta di ripetizione, per quanto le possibilità che venga accolto siano minime. Nello stadio di ItaliaGermaniaQuattroATre, Bradley e compagni saranno chiamati a centrare il secondo successo consecutivo, passando dalla neve del Colorado all’aria rarefatta di Città del Messico. Il centrocampista farà ritorno in Italia soltanto nella giornata di domani al termine di un lungo viaggio in aereo. Andreazzoli lo riavrà a Trigoria in tempo per gli ultimi due allenamenti prima della partenza per la trasferta di Palermo, ma proprio la stanchezza e il poco tempo per smaltire il jet-leg dovrebbero escluderlo dalla lotta per una maglia da titolare in regia accanto a De Rossi.
Chiude il terzetto internazionale Ivan Piris, atteso da una complicata trasferta a Quito contro l’Ecuador, terzo nel girone del Sudamerica dietro ad Argentina e Colombia. Anche lui giocherà ad alta quota (la capitale dell’Ecuador si trova a 2800 metri sul mare), forte del morale portato in alto dal pareggio casalingo contro l’Uruguay di Cavani. Per il terzino che Andreazzoli ha scoperto centrale nella difesa a tre, vale quanto detto a proposito di Bradley: a Trigoria arriverà soltanto giovedì e il tecnico deciderà solo all’ultim momento se impiegarlo dall’inizio o meno.