GAZZETTA DELLO SPORT – L. FRANCESCHINI – La sessione di calciomercato ormai agli sgoccioli sta per consegnarci una Roma rimodellata; indebolita, forse, per tasso tecnico, ma dal bilancio più sano. Le cessioni eccellenti, che hanno fruttato una plusvalenza di circa 50 milioni di euro, nelle intenzioni di Pallotta devono anche alleggerire il monte ingaggi. Insomma, dopo due estati in cui non si è badato a spese, e in assenza di risultati sul campo, il presidente ha ritenuto opportuno stringere la cinghia.
L’«esempio» Celtics Con la stessa idea, il bostoniano Jim ha operato ai Celtics negli ultimi cinque anni, decidendo insieme agli altri cinque membri del comitato esecutivo di percorrere la strada del risparmio, rinegoziando alcuni contratti, oppure cercando di scambiare (in Nba vendere un cartellino è impossibile) i giocatori dall’ingaggio troppo pesante, sempre con l’obiettivo di non superare di molto il salary cap, cioè il monte ingaggi che la Nba impone alle franchigie. Il salary cap varia di stagione in stagione, essendo calcolato sulla base delle entrate che la Lega ha potuto registrare nell’annata precedente. Per il 20132014, è fissato a 58,6 milioni di dollari, anche se esistono una miriade di eccezioni e cavilli con cui poter bypassare questo «tappo» (ad esempio, la «luxury tax» che di fatto alza l’asticella a circa 72 milioni). I Celtics in estate, dopo aver demolito un gruppo storico, hanno gettato le fondamenta per un nuovo ciclo. Con una precisa linea guida: riduzione del monte ingaggi e ringiovanimento del roster. Al momento però, alla voce «stipendi giocatori » dei Celtics qualcosa non va: 200910 85 milioni, 201011 76 milioni, 201112 79 milioni, 201213 72 milioni ed infine 201314 72 milioni. Come è possibile che la somma degli stipendi dei giocatori sia la stessa dello scorso anno? Eppure il tasso tecnico s’è vertiginosamente abbassato: sono andati via Garnett, Pierce e Terry in cambio di Wallace, Humpries, Bogans, Brooks e Joseph. Humpries resterà una sola stagione, avendo il contratto in scadenza tra un anno. Così, nel 2014, i Celtics in un colpo solo taglieranno il monte ingaggi di 12 milioni. E, contemporaneamente, sfrutteranno la possibilità, acquisita dai Nets, di pescare al primo giro del draft uno tra i migliori giovani degli States, in modo da alzare la qualità del roster.
E il caso Roma Il calcio italiano non concede questa opportunità. Ma Pallotta quest’estate voleva ripianare le perdite, così ha imposto ai suoi collaboratori la stessa linea: cedere alcuni dei gioielli e abbassare il monte ingaggi. Ma siamo proprio sicuri che a fine mercato avrà meno stipendi da pagare? Più probabile che, senza Marquinhos, Lamela e Osvaldo, avrà una squadra con meno qualità.