IL TEMPO (A. AUSTINI) – Allerta massima, i classici controlli più serrati del solito a seguito di fatti gravi, ma almeno a Parma dal punto di vista dell’ordine pubblico è filato quasi tutto liscio. Quasi, perché intorno alla mezzora del primo tempo dal settore ospiti dei romanisti (erano oltre tremila sparsi per tutto lo stadio) è stato lanciato sul terreno di gioco un fumogeno acceso, caduto a pochi metri dal portiere Sepe. Gioco sospeso per consentire ai pompieri di rimuovere la «torcia» ancora fumante, quindi pochi minuti dopo l’annuncio dello speaker del Tardini a ricordare il divieto di introdurre nello stadio oggetti atti a offendere, pena sospensione della partita e sconfitta a tavolino perla squadra. Un chiaro segnale sulla scorta di quanto accaduto a San Siro, prima e durante Inter-Napoli.
A tal proposito, gli ultras romanisti ieri hanno esposto uno striscione in omaggio a Daniele Belardinelli, il tifoso del Varese coinvolto negli scontri di Milano e morto dopo essere stato investito da un Suv. «Ciao Dede» hanno scritto i ragazzi dei gruppi giallorossi, utilizzando il soprannome con cui gli amici chiamavano il loro «collega» ultrà. Da segnalare anche un coro contro Napoli e, a seguire, uno contro il Liverpool, fischiati dal resto dello stadio.
Spazio anche per un inedito fuori programma: qualcuno ha trovato una fede nuziale sugli spalti, annuncio dello speaker durante la partita e poi riconsegna al legittimo proprietario che ha dovuto dire il nome e la data incisi nell’anello. Nel frattempo all’Olimpico gli Irriducibili della Lazio hanno scelto di non tifare per tutta la partita dopo che era stato impedito l’ingresso di uno striscione per ricordare «Dede». Polemiche sul web visto che la scritta era stata autorizzata.