“Non capisco la fretta del rinnovo, ho un contratto fino al 2027. Non c’è bisogno di fare casino. Sembra che questa vicenda importi più a voi che a me. I soldi contano ma il posto in cui stai bene e in cui vedi un progetto conta di più”. Immaginate i Friedkin e Claudio Ranieri dopo aver letto le parole di Svilar rilasciate al Corriere dello Sport-Stadio. “Io fossi nel club gli avrei rinnovato il contratto immediatamente”, hanno commentato alcuni tifosi. E probabilmente hanno ragione, perché sentire un ragazzo in rampa di lancio pensare al campo e non ai soldi nonostante abbia lo stipendio più basso dell’intera rosa giallorossa non può che essere un valore aggiunto anche per il futuro.
E il rinnovo arriverà, prima o poi, perché Ghisolfi non vuole certo lasciarsi scappare un portiere che potenzialmente può difendere i pali giallorossi per i prossimi dieci anni.
Allo stesso modo Mile nella Capitale sta benissimo, la moglie ancora di più (“dai, chi non sta bene qui… Figuriamoci se lei vuole andare via”, ci ha detto scherzando) e il pensiero di interessamenti di altri club in questo momentoto non lo impensieriscono minimamente. (…) La trattativa per il rinnovo prosegue, le parti non sono ancora vicine e continueranno a parlare con tranquillità e nessuna fretta.
Balla un milione di euro, più una clausola rescissoria che potrebbe fare al caso eventualmente in futuro sia della Roma che del giocatore. Di certo non sarà una clausola bassa. Il suo agente pensa al rinnovo, Svilar invece soltanto al campo. (…) Lo scrive il Corriere dello Sport.