CORRIERE DELLO SPORT (P. TORRI) – «Sono cambiato». Due parole per convincere Walter Sabatini a riportarlo in Italia, alla Roma.
Non tanto per togliere l’ultimo dubbio al ds giallorosso, quanto per fargli capire che l’investimento, importante, che doveva fare alla fine si sarebbe trasformato in un affare. Così Pablo Osvaldo è riuscito a trasformare il suo sogno in realtà, tornare nel campionato italiano per prendersi tutte le sue rivincite. Che ha cominciato a prendersi, prima il gol al Siena, poi il bis sul campo del Parma che ha regalato la prima vittoria al nuovo corso romanista.
FERRARI –Il fatto che fosse cambiato, è un elemento fondamentale per questa sua avventura italiana. Perché, diciamocelo francamente, non è che avesse lasciato bei ricordi tra Lecce, Bergamo, Firenze e Bologna, le quattro tappe che potevano essere quelle di una specie da gioventù bruciata. Era esuberante il ragazzo arrivato dall’Argentina. Sentite questa. Era a Firenze, quella che doveva essere la tappa fondamentale della sua carriera, la maglia viola come definitivo salto di qualità. C’era Cesare Prandelli sulla panchina della squadratoscana, il ct ci provò in tutte le maniere a moderare gli eccessi del ragazzo. E qualche volta in campo sembrava esserci riuscito come quando, in una partita contro il Livorno, Osvaldo segnò una doppietta. Solo che il giorno dopo l’italo- argentino si presentò al campo d’allenamento con una Ferrari nuova di zecca. Si era presentato nella concessionaria e in pochi minuti l’aveva comprata per festeggiare i due gol. Quando l’attuale ct della nostra nazionale lo vide scendere dalla Ferrari, andò su tutte le furie, ordinandogli di rivenderla subito. Cosa che Osvaldo fece, ma per confermare il suo estro, diciamo così, pochi giorni dopo si presentò all’allenamento sì con una Mini ma che sulle borchie aveva stampato un enorme nove in onore di Gabriel Omar Batistuta, un mito per Osvaldo, come ha ribadito anche a Parma esultando facendo il gesto della mitraglia, un copryght tutto di Batigol.
PRESENTE –Le prime settimane romane di Osvaldo, stanno confermando quel« sono cambiato »detto a Sabatini. La conferma è che un tecnico come Luis Enrique, che lo ha voluto a tutti i costi e che dà un’importanza decisiva a come un calciatore si allenadurante la settimana, fin qui lo ha sempre schierato titolare nel tridente offensivo, Totti e Osvaldo sempre, per il terzo c’è una rotazione che basta andare a riguardarsi i tabellini. Questo vuole dire che l’italo-argentino si sta allenando bene e con intensità. Anche fuori dal campo ci garantiscono che si stia ambientando bene. Si è inserito nello spogliatoio con personalità, cosa che non gli è mai mancata, ha legato in particolare con gli altri argentini del gruppo, Heinze su tutti, ma anche con lo staff e Jose Angel ha un rapporto consolidato. Ora non gli resta che continuare a stupire in campo. Quando è arrivato ha dichiarato di voler segnare una ventina di gol. Dovesse riuscirci, la Ferrari gliela regalano i tifosi.