Il preparatore dei portieri della Roma, Franco Tancredi, è stato intervistato dell’emittente radiofonica Rete Sport. Queste le sue parole: “I portieri parteciperanno di più all’azione. Farà ripartire l’azione, spesso e volentieri verrà chiamato in causa. Però avrà sempre un’ alternativa più che valida. Il portiere più completo che ho allenato? Innanzitutto deve saper parare. Poi ci sono allenatore che lo sollecitano di più, come dovrebbe essere il nostro, però la base principale è che abbia un rendimento costante. Il portiere più bravo è quello che fa meno sbagli. Soprattutto in una squadra dov’è poco impegnato. Ho avuto la fortuna di allenare grandissimi, penso a Buffon e Casillas che secondo me sono quelli con il rendimento altissimo, insieme a Julio Cesar anche se ha avuto qualche problema ultimamente. Il portiere uomo solo? Son stati scritti libri. Se tu pensi che gli altri giocano coi piedi, il portiere con le mani già c’è una differenza. E’ un ruolo di grande responsabilità perché se sbaglia dietro di lui c’è la rete. Deve essere forte psicologicamente, deve mantenere la pressione. Ci sono portiere che nelle grandi squadre faticano, devi sbagliare sempre meno. E’ anche questo che affascina del ruolo del portiere. I portieri della Roma? Sui 4 portieri che ho a disposizione, compreso Julio Sergio che si è infortunato il primo giorno e non lo posso giudicare. Gli altri sono molto disponibili, si impegnano, stiamo lavorando bene, ci stiamo adattando al nuovo modo di interpreatare il ruolo. Curci lo conosco, l’ho lasciato ragazzo e ora lo ritrovo uomo. Le qualità ci sono anche se negli ultimi 2 anni ha vissuto momenti non buoni per i risultati. Se si fa scattare qualcosa nella testa potrà essere una gradevole sorpresa e poi dovrà arrivare un nuovo portiere. I metodi del mister? Luis è arrivato da 10 giorni e sta cercando di portare una nuova filosofia. Ci vorrà tempo però c’è piena disponibilità da parte di tutti. L’unione tra lo staff spagnolo e quello messo a disposizione della Roma, si ragiona solo in funzione della Roma, non c’è un ‘io’ ma solo ‘noi’. Ragioniamo come un’unica entità, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti e speriamo di riuscirci”.
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