IL TEMPO (E. MENGHI) – Non è sicuramente il loro anno. E Monchi prende nota. Perotti e Karsdorp sono finiti di nuovo in infermeria e rimarranno ai margini della Roma mentre i compagni si ritroveranno a vivere un altro ciclo ad alta intensità con 6 partite in 22 giorni. La fragilità dei muscoli dell’argentino sta privando Di Francesco di un esterno titolare ormai solo sulla carta, visto che nel 2018 si è infortunato 8 volte, la metà in questo difficile inizio di stagione. Stavolta è una lesione al soleo della gamba sinistra, certificata ieri dagli esami strumentali a Villa Stuart, a bloccare l’attaccante per circa 3 settimane. Da sosta a sosta in pratica, salvo buone nuove. Questo significa che il tecnico giallorosso dovrà programmare il turnover con l’alternanza tra El Shaarawy e Kluivert a sinistra e la possibilità di schierare da quella parte anche il jolly Pastore. Un altro che entra ed esce dai box di Trigoria: oggi potrebbe rivedersi in gruppo ed è possibile che recuperi per sabato, ma dati i precedenti bisognerà gestirlo al meglio per evitare nuovi intoppi. L’ex Psg sembra aver trovato la sua collocazione dietro la punta nel 4-2-3-1 che ha convinto Di Francesco, perciò è più probabile che sia il Faraone a farsi carico dell’assenza di Perotti, il quale finora ha accumulato solamente 118 minuti tra campionato e Champions. Un magro bottino, per giunta senza gol e assist, in una squadra in cui trovano spazio tutti (o quasi: Coric aspetta ancora il suo momento) e segnano tutti (12 marcatori totali).
Se nel suo caso le sole 2 apparizioni in campo sono dell’olandese, soprattutto dal punto di vista della concentrazione durante gli allenamenti. Insomma, presto sarebbe potuta arrivare una nuova occasione per lui dopo quella di San Siro e lo spezzone finale col Chievo, ma nella sosta nazionali il terzino ha rimediato una lesione al retto femorale della coscia sinistra, obbligandolo a fermarsi almeno per una decina di giorni. Nel frattempo Florenzi e Santon hanno tutta l’intenzione di consolidare le gerarchie e Karsdorp rischia di ritrovarsi al punto di partenza. Anzi, peggio: per lui la sfida Roma non è pratica-mente mai partita e, anche se i discorsi di mercato sono precoci e nessuno a Trigoria gli ha (ancora) posto la questione in maniera diretta, è normale che un ragionamento a gennaio verrà fatto da Monchi e dall’entourage del calciatore. I prossimi due mesi saranno cruciali per studiare le mosse future e il grosso del lavoro sarà fatto nei ruoli che risulteranno più deboli. Sono tutti sotto esame, soprattutto i grandi assenti. Hanno, invece, stretto i denti tanto da diventare «eroi» per la loro squadra De Rossi e Kolarov, che continuano gli allenamenti personalizzati e potrebbero rivedersi all’Olimpico direttamente martedì col Cska