Terremoto in Serie B

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IL MESSAGGERO – S. CARINA – I primi attesi deferimenti per il calcioscommesse sono pubblici. Nessuna novità di rilievo rispetto alle anticipazioni, con il grosso della serie A risparmiato in questo filone che riguarda l’attività investigativa portata avanti dalla procura di Cremona. Della massima serie, vengono deferite solo Siena, Novara e Atalanta per responsabilità oggettiva nel comportamento tenuto da propri tesserati – Bertani, Doni e Carobbio – nella passata stagione di serie B. L’unica sorpresa arriva proprio dalla serie cadetta, dove rispetto a quanto si presumeva nei giorni scorsi, sono comparsi tra i club colpiti dai provvedimenti del procuratore Palazzi anche i nomi della Sampdoria e dello Spezia. Le due società (responsabilità oggettiva) non dovrebbero rischiare molto visto che sono state deferite perché Bertani e Carobbio, i due calciatori legati all’ormai famoso clan degli zingari, sono ora diventati loro tesserati. In questa prima fase, a pagare maggiormente è il campionato di B con ben 10 squadre: AlbinoLeffe, Ascoli, Pescara, Empoli, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Reggina e Samp. Di queste, tre in piena lotta playoff (Pescara, Sampdoria e Padova) e altrettante (Empoli, Livorno e Ascoli) che lottano per mantenere la categoria.
Sono certamente complicate le posizioni di AlbinoLeffe (Ruopolo: «Gervasoni ci disse che c’erano 90.000 euro in cambio della nostra sconfitta col Pisa. Senza alcun motivo economico mi son lasciato convincere») e Grosseto (Carobbio: «Ancona-Grosseto fu prima combinata dai due club e solo dopo intervennero gli scommettitori») entrambe deferite per più gare (addirittura 9 per i lombardi, 7 per i toscani) per illeciti di cui sono accusati loro tesserati.

Per quanto riguarda il Pescara, è chiamato a rispondere di responsabilità oggettiva per un presunto illecito di cui è accusato il centrocampista Nicco: «Come società siamo completamente estranei alla vicenda», le parole del presidente Sebastiani. Singolare invece quanto accaduto in Lega Pro e nel campionato di seconda categoria, con i provvedimenti adottati nei confronti dell’Ancona e dell’Avesa. La prima è stata deferita ma non esiste più. L’attuale Ancona che milita in serie D ha infatti preso il titolo dell’ex Piano San Lazzaro, non usufruendo però del lodo Petrucci. L’Avesa, invece, si prende un deferimento perché Cossato, tesserato nel 2010, ha giocato una partita per i festeggiamenti del centenario della fondazione. In questo primo troncone non appare il nome del Bari (visto che per definire la questione, gli 007 federali aspettano i documenti del Procuratore capo Laudati) tantomeno quello del Torino (nonostante ci sia una gara sospetta con il Grosseto) e del Chievo. Ricordando come questa prima ondata di deferimenti, ordinata da Palazzi, si è basata soprattutto sulle deposizioni di Gervasoni, Carobbio e in parte di Micolucci (tutti e tre deferiti), riguardo alla partita dei veneti in coppa Italia contro il Novara, Gervasoni, interrogato dalla procura sportiva, rispetto a quanto già riferito a Cremona ha aggiunto: «Mi rivolsi a Bertani, mio amico, e gli chiesi disponibilità per la partita. Gli chiesi di interessarsi con altri colleghi e nel qual caso avrei provveduto a creare il contatto con gli zingari. Andò effettivamente così». Bertani ha negato tutto. Dalle risultanze probatorie, però, si evince come Gervasoni goda da parte degli inquirenti «di assoluta credibilità e attendibilità». Non può pensarsi – si legge nella carte – «che abbia parlato in preda a delirio calunniatorio». Bertani è chiamato in causa anche per Novara-Ascoli (1-0) da Micolucci che riferisce alla procura federale dell’sms che gli inviò per restituirgli «40.000 euro nascosti in asciugamani», non avendo portato a termine la combine di Novara-Ascoli. «Ti ho lasciato le maglie in albergo», il testo del messaggio incriminato.

 

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