Tommasi: “Perchè si gioca in questo periodo alle 20.45 con rischio di...

Tommasi: “Perchè si gioca in questo periodo alle 20.45 con rischio di rinvio? Nessuno ha voglia di affrontare il problema”

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A Radio Crc oggi è intervenuto Damiano Tommasi, presidente Aic “Perché si gioca nelle giornate d’inverno alle 20.45? Questa domanda ricorre ogni anno dato che di anno in anno i disagi sono sempre gli stessi anche perché il calendario in questo periodo è molto fitto. Questa è una questione che va avanti da tempo senza essere stata mai affrontata in maniera risolutiva. C’è anche da dire però che ad oggi non sono solo fermi gli stadi ma anche le infrastrutture, le scuole, i treni gli ospedali e le strade quindi la situazione non è di semplice risoluzione. È anche vero però che tante partite in questo periodo rischiano di creare settimane come quelle che stiamo vivendo. Magari cambiando la spalmatura delle partite sull’arco della stagione, da agosto a giugno, si riuscirebbe quantomeno a limitare i danni. Perché si sciopera per una settimana in più di vacanza e non per situazioni come queste? Non so chi abbia mai scioperato per una settimana di vacanza in più. Credo che in questa situazione i calciatori siano gli ultimi ad essere chiamati in causa perché a Livorno o a Brescia, dove si è giocato sotto la neve, i calciatori sono scesi in campo. Nella decisione di quando giocare le partite e soprattutto a che ora, i calciatori non sono mai stati interpretati e purtroppo mi pare che non ci sia l’intenzione di farlo. Puntare il dito contro i calciatori mi sembra sbagliato perché ripeto, non sono chiamati in causa. Certo, potrebbero dare qualche dritta e qualche proposta ma non essendo interpretati è difficile incidere sulla pianificazione dei calendari. Perché non giocare alle 15.00 quando la temperatura è bassa? Non so se sono le tv ad imporre di giocare di sera oppure l’organizzazione in alcune città poiché organizzare una partita nell’orario lavorativo creerebbe disagi. Le notturne in questo periodo dell’anno sono tutte a rischio di rinvio quindi aumentando il numero delle stesse, con la Coppa Italia e con l’infrasettimanale, non si fa altro che aumentare le probabilità di doverle rinviare o giocare nelle condizioni in cui si è giocato in alcuni stadi. Perché non cominciare il campionato a metà luglio? Sarebbe giusto cercare di intensificare il calendario nei periodi dell’anno in cui è più probabile che non ci siano difficoltà dal punto di vista meteorologico. Questa idea è spesso discussa all’interno dell’Associazione ma difficilmente arriviamo a fare delle proposte. La partecipazione dei calciatori su determinate decisioni? Sarebbe giusto. Anche perché essere partecipi farebbe accettare e comprendere le scelte adottate, non partecipare invece, porta inevitabilmente a facili commenti senza aver mai potuto capite quali fossero le reali difficoltà. Anche in Coppa Italia poteva nascere una polemica o comunque dei dubbi sulla persona a cui è affidato il calendario perché le partite di Coppa Italia a Roma e a Milano si sono giocate a distanza di 24 ore l’una dall’altra sia l’Inter e il Milan che la Roma e la Lazio. È giusto giocare Milan-Napoli a -8? Se le condizioni meteorologiche lo consentono non c’è nessun problema a giocare, se invece le previsioni sono quelle che si dicono, forse sarebbe opportuno prevederlo prima per evitare di trovarsi domenica sera allo stadio e dover rinunciare a giocare. Anche stasera Novara-Chievo sarà in dubbio fino alla fine”.

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