La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – “Non confermo né smentisco”: quattro parole pronunciate da Virginia Raggi che gettano l’ombra di una possibile causa del Comune di Roma alla società o all’altro proponente per lo Stadio di Tor di Valle. Una doccia fredda per tutti coloro che ritenevano come il gran feeling che c’è fra la sindaca e il club potesse mettere a riparo da quelli che potrebbero essere atti dovuti. Il conteggio dei danni è già cominciato, e nelle ipotesi più pessimistiche si parla di centinaia di milioni di euro. Certo, dal punto di vista politico appare piuttosto improbabile che un sindaco chieda i danni alla Roma, ma ci sono azioni dovute che potrebbero prescindere dalla volontà dei singoli amministratori. E alcune norme vieterebbero la collaborazione tra un’amministrazione e una società che sono parti contrapposte di uno stesso procedimento. Anche se qualche escamotage, come il cambiamento del nome della società per la costruzione dello stadio, potrebbe essere individuato. Ma sta per arrivare il momento delle possibili cause: quelle di Eurnova verso la Roma, il comune e i consiglieri, quelle di Vitek e quelle, appunto, del Comune ai proponenti.