Il Toro di Davide Nicola è orgoglioso. Contro la Roma va sotto subito, potrebbe tracollare perché si offre a un nudo, inevitabile contropiede che non viene sfruttato dall’avversario. Poi la rimonta: Uno a uno (Sanabria), due a uno (Zaza), tre a uno (Rincon). Così la Roma smarrisce forse definitivamente l’idea della Champions, assorbita com’è dal suo lucente destino in Europa League: un altare sul quale Fonseca officia il sacrificio del campionato.
Come scrive la Repubblica, ieri, 8 cambi rispetto all’Ajax (ma solo due rispetto al Bologna) e la solita brutta fine. Al cospetto del Torino, la Roma sembra un gruppo di maglie appena stese da una volenterosa lavandaia, esposte al vento che le asciuga, drappi inerti, inanimati. Maglie senza corpi dentro.