Totti & Co. omaggiano Mazzone: “Il papà di tutti”

Totti & Co. omaggiano Mazzone: “Il papà di tutti”

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Diverte e fa piangere. Insegna e immalinconisce. «Come un padre» è il tributo che un mito vivente come Carlo Mazzone meritava. «Er sor magara» raccontato dai sui «figli» allevati sul campo di calcio. E che figli: da Francesco Totti a Roberto Baggio , da Andrea Pirlo a Pep Guardiola sono le voci prestigiose che accompagnano le immagini della carriera dell’allenatore con più panchine nella storia della Serie A (792 spareggi esclusi) nel docu-film in uscita il 2 novembre su Prime Video.

Come scrive il Tempo, diretto dal regista romano Alessio Di Cosimo e prodotto da 102 Distribution, Well Enough Film e CD Cine Dubbing, «Come un padre» incollerà davanti allo schermo tifosi di tutta Italia e di ogni generazione. Roma, Ascoli, Cagliari, Perugia, Brescia, Bologna , ovunque abbia allenato Mazzone ha lasciato un segno indelebile in quasi 40 anni di carriera da allenatore. «È nato il 19 marzo, il giorno della festa del papà – riflette Totti – e non è una casualità: lui è stato il padre di tutti. Se non lo avessi incontrato non so che carriera avrei fatto». Da quell’invito diventato leggenda – «vatte a fa la doccia ragazzì» disse Mazzone a un giovanissimo Totti intento a parlare con i giornalisti – i ricordi fanno venire gli occhi lucidi all’ex capitano romanista , diventato grande seguendo i consigli del suo secondo papà trasteverino. «Mi chiedeva cosa facessi dopo che uscivo da Trigoria – racconta ancora il mito giallorosso – mi ha cresciuto. Se ci fosse stato il mister negli ultimi anni alla Roma, ancora starei in campo. Mi avrebbe gestito diversamente». Il docu-film è pieno di aneddoti divertenti. «Quanti gol hai fatto in Serie A? Tre. Allora vai in difesa» era la battuta rivolta a tanti allievi, raccontata dal romano Massimiliano Cappioli.

Gigi Di Biagio torna invece sull’addio senza polemiche alla Roma: «Ci disse: “Non abbiamo vinto niente, ammazza quante risate se semo fatti però!”» . Battute indimenticabili, come quella fatta a Beppe Signori dopo un gol segnato ai giallorossi con la maglia del Bologna : «È la prima volta che sono contento che un laziale fa un gol alla Roma» . E fu proprio il Perugia di Mazzone, battendo la Juventus , a regalare lo scudetto del 2000 ai biancocelesti . «C’è voluto un romanista per farvi vincere un campionato» disse ai laziali a fine partita . Ironia semplice e diretta, una roba impensabile nel calcio avvelenato e uniformato di oggi.

Secondo Marco Materazzi «ci sono analogie tra Carletto e Mourinho: chiunque lavora con loro si butterebbe nel fuoco per aiutarli». Le sue vittorie sono i giovani lanciati – tra questi anche Pirlo – e i campioni al tramonto gestiti in maniera perfetta come Baggio . «Era suo figlio – ricorda Guardiola che giocò al Brescia con il “Codino ” – Mazzone mi ha fatto capire che gli allenatori non devono trattare tutti i giocatori nella stessa maniera». Il «vero» figlio Massimo e la nipote Iole completano l’opera mostrando il cuore di una famiglia orgogliosa. E il finale è così bello che non può essere spoilerato.

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