Il Tempo (E.Menghi) – Se esistesse una macchina del tempo, Totti non esiterebbe a salire a bordo per tornare giocatore e con lui porterebbe l’amico Buffon, 40 anni ieri e prossimo all’addio al calcio (a fine stagione, da contratto): «Ciao Gigione! Quarant’anni, mamma mia, che belli che sono! Purtroppo io già li ho superati… Non si vede, ma è così! Non so se smetterai o continuerai. Decidi tu! Non far decidere agli altri perché è la cosa più brutta.Ciao bello, ti voglio bene».
Nel messaggio di auguri spedito via Sky c’è tutto Francesco, la sua simpatia, l’affetto per il collega con cui ha vinto il Mondiale e quei fantasmi del passato che ancora lo tormentano. Fa il dirigente da sei mesi, a pallone ci gioca solo con gli amici, ma l’ex capitano non ha mai nascosto di aver smesso controvoglia, quasi costretto, sicuramente con l’amaro in bocca. E tira di nuovo fuori vecchie ruggini nel giorno del compleanno del portiere juventino, perché sono anime affini e per lui spera un finale diverso, un lieto fine magari. Certo è che le parole di Totti sono di un ex calciatore ferito più che di un dirigente in carriera e arrivano in un momento delicato per la »sua» Roma.