Il Tempo (A. Austini) – Dici 17 giugno e pensi allo scudetto. L’ultimo vinto dalla Roma nel 2001, al termine di un campionato dominato in lungo e in largo, con qualche brivido finale. Era l’armata di Capello, Batistuta, Samuel, Emerson e, ovviamente, Totti, che un anno fa ha deciso, probabilmente non a caso, di dare un nuovo (e tristissimo) senso all’anniversario giallorosso: il 17 giugno 2019 è stato il suo ultimo giorno dentro la Roma e anche il peggiore, con le dimissioni da dirigente rassegnate via email e con una conferenza stampa piena di veleno contro Pallotta & Co. nel Salone d’Onore del Coni. Dodici mesi dopo la società non è riuscita ancora a dargli torto: c’è più di qualcosa che non funziona sull’asse Trigoria-Boston-Londra, aspettando la ripresa del campionato la squadra è fuori dalla zona Champions, il club registra perdite di bilancio record e rimane in vendita dopo la trattativa sfumata con Friedkin.