IL ROMANISTA – P.A.COLETTI – L’ultima volta che si sono affrontati su un campo di calcio era il 9 luglio del 2006, Olympiastadion di Berlino. Uno alzava la coppa del Mondo al cielo e si apprestava a tornare nella sua Roma da trionfatore, l’altro, in ginocchio, versava lacrime ed era pronto a tornare a Londra, quella che sarebbe stata la sua casa per ancora un anno. Francesco Totti e Thierry Henry. Campioni senza tempo. Di settembre ’76 il primo, di agosto ’77 l’altro. Questa sera torneranno a sfidarsi sul rettangolo verde allo Sporting Park di Kansas City. Ben altro palcoscenico rispetto a quella finale di 7 anni fa, e anche rispetto a quella del 2 luglio del 2000, finale dell’Europeo in Olanda che li lanciò entrambi al grande calcio, con il francese a festeggiare e l’italiano in ginocchio. Fenomeni, in campo e fuori. «Quando parli di Roma pensi a Francesco, quando parli di Francesco pensi alla Roma» ha detto Henry nella conferenza stampa di presentazione dell’All Star Game di questa sera. «Ho giocato tantissime volte contro di lui. Ho vinto qualcosa, ma ho perso anche qualcosa di molto importante. Potremmo parlare di Totti per tutto il giorno. Ho grande rispetto per lui e sono felice di poterlo rivedere».
Poco prima era stato l’idolo di casa, Michael Bradley, a spiegare ai suoi connazionali che vuol dire essere Francesco Totti. «Giocare con lui, allenarmi vicino a lui, essere un suo compagno di squadra, diventare suo amico, è un’esperienza incredibile – ha detto il centrocampista statunitense -. Chi non lo conosce direttamente si fa un’idea di che tipo di giocatore sia, di quanto sia forte, ma vi posso assicurare che quando gli stai vicino tutti i giorni ti rendi conto che è molto meglio di quanto tutti gli altri possano immaginare. È incredibile la sua grande abilità di rendere migliori quelli che ha accanto, il modo in cui riesce a vedere cose che nessun altro sul campo vede. Stiamo parlando di uno dei migliori giocatori del mondo. Una delle cose che ha caratterizzato la sua carriera è la lealtà. La lealtà verso la città, la squadra. Ha spesso avuto la possibilità di lasciare Roma ma è sempre stato legato ai suoi sentimenti, alle sue radici. E questo è qualcosa che i tifosi della Roma rispettano e apprezzano tantissimo».
Oltre ad Henry, Totti questa sera ritroverà sul campo dello Sporting Park anche un carissimo amico d’infanzia, Marco Di Vaio. «Quando ho firmato per il Montreal mai avrei pensato di giocare contro la Roma e contro un amico come Francesco, è una cosa impensabile» ha detto l’attaccante che l’anno scorso ha deciso di trasferirsi oltreoceano per giocare con il Montreal Impact. «Conosco Francesco da quando abbiamo iniziato a giocare a pallone, praticamente da sempre – ha detto Di Vaio a .Roma Channel-. Ricordo che la prima partita che giocammo contro è stata Lodigiani-La Storta, avevamo meno di 10 anni. Le nostre mogli sono molto amiche. Francesco e la sua famiglia sono eccezionali, è un piacere condividere con lui momenti fuori dal campo».