Dal «volemose bene» della vigilia al «facciamoci del male» proposto ieri: Montella fa una sola scelta controcorrente e prende la topica dell’anno. Fuori Totti, con cui erano stati baci e abbracci in conferenza. A questo punto scenderà in campo contro la Lazio. «Dite? Sono dispiaciuto per l’eliminazione e non sono nemmeno sicuro di giocare il derby…» , dice amaramente il capitano. Dentro Borriello, che spreca tutto quello che gli passa tra i piedi, ripartenze e il rigore. Se lo procura, se lo prende, se lo mangia. Come a Lecce, il rigore dovrebbe tirarlo Pizarro, ma stavolta Borriello non sente ragioni. «Mi sono preso la responsabilità, come in altre occasioni, ma stavolta è andata male. Peccato, perché abbiamo giocato un grande primo tempo e fino all’espulsione di Mexes abbiamo dominato. E’ un periodo che mi dice male, da quando ho detto quella frase sui 25.000 gol non segno più» . Ci fosse stato Totti in campo, non ci sarebbero state discussioni sul rigore, Borriello non si sarebbe azzardato. Questione di personalità. Montella forse dovrebbe averne di più per regolare scelte e stabilire gerarchie. E invece l’allenatore ci scherza su, beato lui. «Il prossimo lo tiro io… Il rigorista era e resta Pizarro, ma Marco aveva tanta voglia di tirarlo, dobbiamo capirlo» . Già. Intanto la Roma saluta questa Champions e da oggi è il caso che si concentri per acchiappare la prossima. La Lazio la attende al varco.