IL TEMPO (A. AUSTINI) – La Roma lo ha deciso un anno fa, il nuovo ds Monchi lo ha ribadito non appena messo piede a Trigoria: il 28 maggio si chiuderà la carriera da calciatore di Francesco Totti. Non c’è più dubbio, i tifosi hanno già riempito l’Olimpico per la gara col Genoa, eppure continua a mancare qualcosa. La parola di Totti. Il capitano prende tempo, non ce la fa a dirlo. O non vuole perché ha ancora dei dubbi? Il giallo continua e diventa un caso mondiale. La Nike, infatti, aveva organizzato un media-day internazionale per lo scorso 26 aprile, il giorno del lancio degli scarpini «Tiempo Totti X Roma» alla vigilia del derby. Lo sponsor tecnico ha convocato in Italia una quindicina di testate internazionali, tra cui quattro quotidiani (ad esempio lo spagnolo Marca e l’inglese Guardian), altrettante televisioni (Espn e un’emittente tedesca), siti (Sport Bible) e blog vari, che avrebbero dovuto intervistare Totti insieme ad altri tre media selezionati in Italia. Un piano comunicato alla Roma e ai giornalisti stranieri, con tanto di biglietti aerei prenotati dalla Nike. Il tutto era stato pensato prima dell’inizio della stagione e programmato appositamente per i giorni precedenti al derby di ritorno (prima della gara d’andata era stata invece lanciata la maglia speciale). Ma Francesco, vista la delicatezza del momento e il fiume di domande sul suo ritiro dal calcio a cui avrebbe dovuto rispondere, ha deciso di annullare le interviste un paio di settimane prima dell’evento. «Non se ne fa più nulla, Totti non vuole parlare» si sono sentiti dire nelle varie redazioni nel mondo. Tra stupore, proteste, delusione e qualche viaggio da rimborsare. Fra i media prescelti da Nike c’era anche la rivista Rolling Stone, che aveva affidato a Sandro Veronesi un’intervista da pubblicare in tutte le sue edizioni mondiali qualche giorno prima di Roma-Genoa.
«Mi hanno chiamato – conferma lo scrittore – e ho dato la mia disponibilità. Poi è stata annullata, ma non so cosa sia successo». Alla fine il 26 aprile solo Mediaset e Roma Tv hanno potuto partecipare all’evento, che la società avrebbe voluto ospitare al Roma Store di via del Corso mentre Nike ha poi deciso di allestire una boutique in piazza San Lorenzo in Lucina. La società si aspettava che comunque quel giorno Francesco avrebbe quantomeno detto: «Giocherò il mio ultimo derby», dando quindi in prima persona l’ufficialità dell’imminente fine della carriera. E invece Tottinon solo ha glissato, ma non è uscito allo scoperto neppure dopo le successive parole di Monchi, datate 3 maggio. «Dillo tu», «no ditelo voi», alla fine è toccato al neo dirigente spagnolo prendere in mano una patata bollentissima. Dubbi non ce ne sono più, eppure Totti continua a prendere tempo. «So solo che domenica arriva a Roma la Juve – ha scritto su Twitter tre giorni fa – il resto verrà dopo e ci sarà tempo per parlarne». Ha in mente una conferenza stampa, con inviti estesi a tutti, ma non ha ancora fissato la data, tantomeno deciso cosa dire e in che termini. Il futuro da dirigente lo spaventa e va definito meglio il nuovo ruolo prima di arrendersi a un qualcosa che sperava di rinviare in eterno: l’addio al campo, la sua vita per 25 anni. L’attesa continua, almeno un po’. E il mondo intero deve farsene una ragione.