LA REPUBBLICA – F. FERRAZZA – All’interno dell’inevitabile celebrazione della quarta vittoria consecutiva, i romanisti sembrano aver davvero finito le parole per Francesco Totti.Due gol alla Fiorentina, che significano 221 in serie A, in pratica un passo dal secondo posto della classifica di sempre. C’è infatti Nordahl distante quattro reti, un traguardo che il capitano giallorosso vorrebbe raggiungere entro Natale. Mancano due gare alla chiusura del girone, la trasferta di Verona, contro il Chievo e l’ultima dell’anno, in casa, con il Milan.
L’obiettivo è fare percorso netto, vincerle entrambe e magari festeggiare sotto l’albero, a 36 anni, il traguardo più ambizioso, quello che non è riuscito a nessun attaccante italiano. Ci pensa, Totti, ma senza assillo. Viene prima la Roma e un affiatamento di squadra al quale giocatori e allenatore stanno lavorando da inizio stagione. «Ora siamo un gruppo felice di poter giocare un calcio d’attacco, sempre propositivo — il commento di Francesco — una squadra che dà il meglio con le armi della convinzione e del sostegno reciproco tra compagni». Parole diverse rispetto a un paio di settimane fa, quando il numero dieci ammetteva di «Non fare, come gruppo, quanto chiesto da Zeman». Adesso, dopo la vittoria sulla Fiorentina, Totti è il primo a credere che la Roma possa riuscire a rialzare la testa. «Adesso dico di andare avanti uniti, tutti insieme. Se lo faremo potremo toglierci le giuste soddisfazioni».
Soddisfazioni che vedono ancora in ombra Daniele De Rossi, tenuto inizialmente in panchina da Zeman, ma sostenuto dallo stadio. Fin dal riscaldamento, prima di entrare al posto di Tachtsidis, la curva Sud l’ha incitato e applaudito, sottolineandone l’ingresso in campo con un’ovazione. I tifosi, almeno quelli che frequentano l’Olimpico, hanno scelto di schierarsi dalla parte del numero sedici, in attesa che Zeman riesca a trovare un equilibrio nei rapporti col ragazzo.
Intanto, la squadra riprenderà a lavorare oggi pomeriggio a Trigoria per preparare la gara di domenica prossima. Tanti i dubbi del boemo: Pjanic sembra aver convinto come attaccante esterno e ci sarà il rientro di Lamela.