IL MESSAGGERO – M. FERRETTI – Quando ha visto che il pallone che aveva accarezzato con il piattone sull’assist al miele di Osvaldo era terminato alle spalle di Handanovic, finendo dritto dritto nel cuore della Sud, Francesco Totti, il capitano della Roma, non ce l’ha fatta a restare immobile in mezzo al campo, con il ciuccio in bocca, per festeggiare come suo solito un gol. Totti, braccia al cielo, stavolta è corso verso la curva per dividere con la propria gente la sua grande felicità. E, ovviamente, è stato ricambiato con tanto amore. Un gol pesantissimo, il suo. Il quinto in campionato, il numero 212 in carriera (267 in totale), che – di fatto – ha regalato in extremis la vittoria alla Roma prima della certificazione dei tre punti legata alla rete di Marquinho. Un gol che proietta di nuovo la Roma, complice la sconfitta della Lazio, a quattro punti dalla zona Champions. Tutto è ancora possibile? Chissà, con la Roma inaffidabile di questa stagione non è mai il caso di lasciarsi andare all’ottimismo. Ma con un Totti come quello visto ieri sera tutto è ancora in gioco.
«Non era una partita facile, ma ritengo che stavolta abbiamo fatto bene riuscendo a trasformare i fischi in applausi. Dopo la brutta partita di Lecce ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo vinto. Questa è la vera Roma. La Roma è una grande squadra, non è sicuramente la squadra molle vista a Lecce. Non si deve dire che io a Lecce non c’ero e che quindi non ho perso: per me vale lo stesso discorso fatto per chi è andato in campo, quindi a Lecce ho perso anche io pure se non c’ero. I motivi della trasformazione? A Lecce si è trattato di un episodio, anche se uno sa che quando comincia una partita può fare sempre una figuraccia. Ma a Lecce abbiamo superato il limite: una partita da vergognarsi. Stavolta abbiamo sicuramente avuto più grinta. E personalmente dedico questo successo alla nostra gente, che dopo Lecce aveva sofferto tanto», le parole di Totti.
E ancora. «Da troppo tempo che non segnavo (dalla partita casalinga del 21 gennaio contro il Cesena, ndr) e oltre tutto è stato un gol importantissimo che ci ha portato di nuovo a quattro punti dalla Lazio. Adesso dobbiamo continuare su questa strada e non alternare le partite belle con quelle brutte. Con la stessa determinazione mostrata contro l’Udinese ce la possiamo fare. La classifica si è di nuovo accorciata, adesso è il caso di accorciarla ancora di più. Sarà fondamentale, però, far bene anche in trasferta, visto che all’Olimpico riusciamo sempre a portare a casa una bella prestazione e spesso anche la vittoria. (…) La Roma vista contro l’Udinese può arrivare in Champions League, non ho dubbi. Luis? È una persona vera, uno che non ha paura di prendersi le responsabilità. Noi, come ho sempre detto, ci teniamo a lui perché è anche un grande allenatore, e speriamo di fare grandi cose insieme», la chiosa del capitano.
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