GAZZETTA DELLO SPORT – Il paradosso, in fondo, è che nelle stanze di Trigoria ieri si sia respirata anche aria di soddisfazione. Le tre giornate di squalifica comminate dalla Disciplinare dell’Uefa a Daniele De Rossi, infatti, apparivano quasi il «minimo sindacale» per il gesto del centrocampista giallorosso — gomitata a Srna, difensore dello Shakhtar Donetsk — nonostante Juan Crespo e Antonio Conte, i legali della Roma, avessero chiesto senza speranze un solo turno di stop.
Niente ricorso Il gesto del centrocampista— che si era già salvato a causa di un episodio analogo commesso nel match dell’andata — grazie all’utilizzo della prova tv è stato considerato «condotta violenta» . Se l’azione fosse stata aggettivata come «molto violenta» si sarebbe arrivati facilmente alle 5 giornate di squalifica, costringendo così la Roma a perdere uno dei suoi leader per buona parte della prossima Europa che verrà (di qualsiasi tipo essa sia). Alla luce di tutto ciò, con un giusto mix fra buon senso e voglia di un nuovo corso all’insegna del fair play, il club giallorosso non farà ricorso alla sentenza. Dopo essersi sentito con gli avvocati Crespo e Conte, infatti, in direttore operativo Gian Paolo Montali ha deciso di accettare il verdetto. Le speranze di successo erano minime (anzi, c’era il rischio di un aggravamento della pena) e il messaggio che sarebbe passato avrebbe avuto un sapore diseducativo per una società che— grazie all’arrivo della nuova proprietà statunitense— ha intenzione di cambiare pelle. Una volta ricevuta la comunicazione della decisione del club, De Rossi si è un po’ immalinconito perché riteneva in ogni caso la pena troppo pesante, ma gli è stato fatto capire che era meglio rassegnarsi, nonostante le provocazioni di Srna (ammesse dallo stesso Lucescu) e il fatto che il giocatore non avesse subito danni gravi, fossero carte da giocarsi nel reclamo.
Nuova immagine Del fronte Nazionale potete leggere sopra (l’esclusione e, soprattutto, l’amara sorpresa federale nell’ascoltare le dichiarazioni di domenica dell’azzurro: «Se non mi convocano mi riposo, lo considero un premio» ), ma di sicuro anche i legali hanno fatto presente alla Roma che per il futuro De Rossi dovrà cambiare rotta. I 3 turni rimediati contro il Bayer Leverkusen nel 2004, i 4 patiti in Nazionale nel Mondiale del 2006 e il doppio episodio con lo Shakhtar nei due match di questa stagione hanno cucito addosso al centrocampista un’immagine da cattivo che è da cancellare al più presto, per il bene suo e della società. Il rischio forte è che, se De Rossi incappasse ancora in atteggiamenti del genere, la sanzione la prossima volta potrebbe essere pesantissima, proprio perché recidivo. Scenario fosco, ma da non sottovalutare. Il futuro di Capitan Futuro, in fondo, si gioca anche su queste cose.