Tumminello, la firma da grande. Di Francesco punta su di lui

Tumminello, la firma da grande. Di Francesco punta su di lui

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Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La Roma ha rischiato di perdere Marco Tumminello, il centravanti di Trapani che Di Francesco ha promosso in ritiro e che sarà la terza punta in questa stagione. Il suo contratto era in scadenza tra un anno, la situazione non si sbloccava, poi a Londra, davanti a Pallotta e Baldini si è decisa la sua conferma. Domenica ha sbagliato il rigore nella lotteria finale contro la Juve, ma Di Francesco gli ha dato ancora fiducia.

SULLA SPIAGGIA DI SAN VITO – Marco è trapanese purosangue, anche se ormai da anni vive a Roma, dove si sono trasferiti anche i genitori e la sorella. E’ nato a Erice. Il padre Riccardo è il suo primo tifoso. A 52 anni ha trasferito la sua attività di imprenditore di mobili per strutture alberghiere per stare vicino al figlio. Si divide tra Trapani e Roma e non si perde una partita del figlio.

 

IL RACCONTO – «Marco ha cominciato a camminare a nove mesi e mezzo e quando aveva un anno e mezzo chiedeva agli adulti se volevano giocare con lui a pallone sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, quando io stremato mi arrendevo su una sdraio. Non so quanti vetri delle finestre di casa ha rotto, al vetraio non dovevo più dare le misure, le ricordava a memoria. L’ho mandato alla scuola calcio per disperazione. Prima in quella di Valerio Leto e poi nel Città di Trapani. Non si fosse fatta avanti la Roma al Palermo non lo avrei lasciato».

VOLUTO DA BRUNO – Alla Roma lo ha preso Bruno Conti. Riccardo Tumminello ricorda: «Bruno mi disse: non ho mai preso un ragazzo senza fare provini, ma per Marco faccio un’eccezione».

GRAZIE RUDI – Il centravanti siciliano faceva gola a molti. Ma a maggio ha firmato con la Roma fino al 2022. «Lo voleva l’Atalanta già a gennaio. E poi anche alcuni club in Inghilterra tra cui il Tottenham a cui ha fatto gol. Ci hanno cercato tutti i migliori procuratori. Ma con     Andrea Manfredonia c’è un rapporto umano, abbiamo preferito restare con lui. Alla fine il club lo ha accontentato, ha avuto un contratto importante, simile a quello di Pinamonti, da giocatore di prima squadra. Marco doveva andare al Milan, del quale era tifoso. Filippo Galli ancora lo rimpiange». Nella Roma lo ha fatto esordire Garcia. «Se fosse rimasto avrebbe avuto più spazio, con Spalletti ha perso un anno, ora con Di Francesco si trova bene. E gli ho detto che deve sbrigarsi a prendere la patente, io e la madre siamo stanchi di fare da autisti».

 

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