CORRIERE DELLO SPORT (R. MAIDA) – Tutto confermato, da ieri persino ufficiale. Falcao va all’Inter. Quella di Porto Alegre, naturalmente, la squadra del suo cuore. Dopo le frenate diplomatiche dei giorni scorsi, è arrivato l’annuncio ufficiale. L’ottavo re di Roma, come ancora lo ricordano dalle nostre parti, torna a casa dopo la brutta esperienza del 1993, quattordici partite e un umiliante licenziamento, e ricomincia la carriera di allenatore 17 anni dopo l’ultima volta, quando aveva provato invano a lanciare la nazionale giapponese. Ha firmato un contratto fino al 31 dicembre 2012 e sarà presentato domani sera ai giornalisti brasiliani.
RIECCOCI – Falcao, 57 anni, era rimasto così scottato dai suoi fallimenti da avere rinunciato piuttosto giovane a insegnare calcio. Era rientrato nella sua Porto Alegre, dove aveva conosciuto l’attuale moglie Cristina e si era dedicato al ruolo di commentatore di partite. Ma negli ultimi tempi aveva fatto sapere, attraverso interviste e messaggi personali, di essere pronto a tornare allenatore. I tifosi dell’Internacional l’hanno ascoltato, chiedendo la cacciata di Nelso Roth e invocando il suo nome durante le ultime partite. I dirigenti dell’Inter li hanno accontentati dopo la sconfitta in Coppa Libertadores contro i Jaguares, club messicano. E proprio nella Champions League sudamericana debutterà il nuovo tecnico, il 19 aprile contro gli ecuadoregni dell’Emelec.
NATO LI’ – All’Internacional Falcao deve molto in questo momento, ma anche in passato. Perché è lì che iniziò a giocare nel 1973, a 16 anni. I talent scout si accorsero di lui mentre assisteva il padre muratore nella costruzione dello stadio di Porto Alegre, il Beira-Rio. Ed è sempre lì che Dino Viola lo pescò nel 1980, dando vita a una storia bella e tormentata che sarebbe durata cinque anni. Se non fosse nato Totti, adesso forse Falcao sarebbe ancora rimpianto come il miglior calciatore della storia dellaRoma.