Un Cagliari multinazionale, Cellino sfida la Roma americana

Un Cagliari multinazionale, Cellino sfida la Roma americana

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Sino all’anno scorso il Cagliari era la squadra più ‘italianà della serie A. Solo due gli stranieri in rosa al via della passata stagione – Nenè e Nainggolan – diventati tre a gennaio con l’arrivo del giovane uruguaiano Ceppelini (peraltro mai utilizzato). Ma adesso, dopo il rivoluzionario mercato estivo, il Cagliari è diventata una multinazionale: dal portiere Avramov all’ultimo acquisto, il brasiliano Thiago Riberio (che proprio oggi ha ottenuto il via libera dalla Federcalcio per il tesseramento) il presidente Cellino ha acquistato ben otto calciatori stranieri, compreso il rientro dal prestito dell’argentino Larrivey. E domenica, all’Olimpico, la multinazionale rossoblù sfiderà la Roma a stelle e strisce. Ecco chi sono i nuovi protagonisti dell’organico cagliaritano allenato da Ficcadenti dopo il clamoroso esonero di Donadoni alla vigilia di Ferragosto. Avramov, serbo ingaggiato dalla Fiorentina, farà il vice del portiere Agazzi. A centrocampo sono arrivati il portoghese Rui Sampaio (30 presenze e un gol l’anno scorso con il Beira Mar), lo svedese Ekdal, in comproprietà dalla Juventus ma reduce dal prestito a Siena (26 presenze e un gol) e il connazionale Eriksson, acquistato dal Goteborg ma infortunatosi al ginocchio proprio durante la sua ultima partita in Svezia (è stato operato ieri, tornerà a gennaio). Le novità maggiori sono tutte in attacco dove, dopo le partenze di Matri prima e Acquafresca poi (oltre a Ragatzu ceduto in prestito al Gubbio), il Cagliari non ha neanche un italiano. È rientrato Larrivey, dopo una stagione in chiaroscuro nel Colon (20 presenze e quattro reti), dal Brasile è arrivato Thiago Ribeiro (49 gol nelle ultime tre stagioni con la maglia del Cruzeiro), dalla Svezia il marocchino El Kabir, scuola Ajax e passaporto olandese (15 reti col Mjalby nell’ultimo anno) e dalla Colombia la giovane promessa del calcio sudamericano Ibarbo, ex Atletico Nacional, che Cellino si augura possa ricalcare la carriera di Suazo, giunto 12 anni fa in Sardegna giovanissimo e sconosciuto. Di tutti questi nuovi arrivi, però, domenica in campo contro la Roma ce ne saranno pochi, almeno nella formazione titolare che, nelle intenzioni di Ficcadenti, non dovrebbe discostarsi molto da quella dell’anno scorso. Difesa e centrocampo non si toccano, così come Cossu e Nenè davanti. E allora, con Larrivey squalificato (deve ancora scontare un turno rimediato in un’amichevole dell’estate 2010), in tre lottano per una maglia: El Kabir, Ribeiro e Ibarbo. Sognando di realizzare il gol di una vittoria che per i sardi all’Olimpico manca da ben 43 anni (1-4 il 17 novembre 1968, ma erano i tempi di Gigi Riva) (ANSA)

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