La ripresa del calcio non è più così certa. Come riferisce la Repubblica, un comma a sorpresa nel “Decreto rilancio” del Governo, infatti, apre uno scivolo per la chiusura anticipata del campionato. Nel pomeriggio, mentre il ministro Spadafora prendeva tempo rimandando ancora alla prossima settimana la decisione sulla ripresa del campionato, nelle 454 pagine di bozza del decretone è comparso, all’articolo 211, un punto dedicato alle “disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione dei campionati“.
Un mezzo giuridico che eviterà un’estate di ricorsi. Alle federazioni viene concesso il potere di annullare, proseguire o concludere i campionati, adottare classifiche finali e organizzare le norme per la stagione 2020/21. Ma soprattutto, centralizza tutti i ricorsi in un unico grado presso il Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni. E questo è il concetto chiave, perché vuol dire annullare i due gradi di giudizio federali che avrebbe rischiato di paralizzare lo sport. Proprio quello che temeva la Federcalcio: che oggi non sarebbe al riparo dalle cause risarcitorie delle società, ma che in caso di stop imposto dall’alto, potrebbe comunque iniziare i campionati della prossima stagione in tempo, senza infiniti strascichi giudiziari.