Un Destro alla sfortuna

Un Destro alla sfortuna

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destro-siena1-610x400-400x262GAZZETTA DELLO SPORT – M. CALABRESI –  Non sono passati neanche due mesi, ma sembra una vita. Freddo, faceva freddo come questi giorni, ma è l’unica cosa in comune. A Roma c’erano un altro Papa e un altro governo, ma anche un altro allenatore e un altro portiere. E c’era Mattia Destro, nel momento forse migliore della sua nuova vita romana: gol alla Fiorentina il 16 gennaio, gol all’Inter una settimana dopo. Con una pagella, quella della Gazzetta, che fece da manifesto al Destro ritrovato. «Gara da gran centravanti. Prepotente di testa sul gol, collabora alla manovra, si sacrifica, cerca sempre la profondità». Poi, il crac. Diagnosi impietosa, lesione del menisco esterno del ginocchio sinistro: non un crociato, ma neppure uno scherzo.

Obiettivo Palermo L’operazione, l’inizio della riabilitazione in piscina, la palestra e, martedì, qualche giro di campo dal sapore di liberazione: la stessa che ora attendono i tifosi della Roma, ben prima del 25 aprile. Quando giocava Destro, qualcuno voleva Osvaldo: ora che gioca l’altro (e per l’italo-argentino non è per niente un bel momento), gli stessi che qualche tempo prima volevano Osvaldo ora reclamano l’attaccante marchigiano. «Sto migliorando giorno dopo giorno — dice Destro a Roma Channel —. Stiamo facendo un ottimo lavoro, speriamo di accelerare i tempi dalla prossima settimana». Medici e fisioterapisti, il programma di avvicinamento al rientro lo hanno già stilato: l’obiettivo è metterlo in campo per uno spezzone sabato 30 a Palermo, per averlo al massimo domenica 7 aprile per il derby.

Gerarchie cambiate Con Zeman, Destro di fatto era il quarto attaccante: con Lamela, Totti e Osvaldo disponibili, giocavano loro. È cambiato il tecnico, ma anche il modulo: se, col boemo, erano più le volte che Destro veniva «confinato» sulla destra, con Andreazzoli farà il centravanti, il ruolo che gli è sempre piaciuto e che lo ha consacrato. Non lo dice direttamente («Mi metto a disposizione, l’importante è rientrare. Stare fuori è brutto, ed è brutto non scendere in campo con i propri compagni»), ma di certo lo pensa, e studia i movimenti. «Mi porto avanti con il lavoro. Guardare gli altri è un aiuto per il futuro. La squadra sta facendo ottime cose, merito suo e del tecnico. Il terzo posto? Ce la metteremo tutta, abbiamo le qualità per raggiungere questo obiettivo. E con la Roma mi voglio riconquistare la Nazionale».
E Osvaldo? Aspettando Destro, domenica toccherà ancora a Osvaldo, a cui la mancanza di concorrenza non ha fatto bene. Al rientro dalla sosta per la Nazionale avrà il fiato sul collo di un compagno «affamato»: motivo, questo, per scacciare domenica l’errore di Udine e i possibili fischi che gli riserverà l’Olimpico. «Il gol è fondamentale — ammette Destro —. Appena Dani lo ritroverà si risolve tutto». Si risolse tutto, in negativo, quando Mattia segnò il primo, il 4 novembre, proprio contro il Palermo. Maglia tolta, doppia ammonizione e niente derby. Dopo aver sofferto così, Destro, statene certi che ci penserà sempre due volte.

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