IL TEMPO – E.MENGHI – Il Barcellona corteggia due talenti giallorossi, ma solo uno sembra poter cedere. È Marquinhos ad allarmare Sabatini: «Sto vivendo un momento magico qui. Per ora il mio pensiero è a fare bene in questo finale di stagione, ma non si possono chiudere le porte».
Pjanic s’ispira a Xavi, ma per ora non vuole essere il suo erede, perché vede giovani talenti crescergli intorno e una società solida, intenzionata a perseguire un progetto disprezzato da molti, ma in grado di trattenere un giocatore dalle sue qualità, pure se sulle sue tracce c’è il club dei sogni. «Finora – ammette il bosniaco – non abbiamo avuto i risultati che ci aspettavamo, ma c’è un grande futuro e una società stabile che costruirà qualcosa di grande. Spero che in questi prossimi anni avremo tanti successi insieme con i nostri tifosi». Il primo potrebbe arrivare tra un mese: «Vogliamo alzare la Coppa».
Il futuro di Piris si decide a giugno: «Spero di restare», ha ammesso il terzino a cena da Checco dello Scapicollo. Pjanic, intanto, punta a recuperare del tutto dall’infortunio alla caviglia (domenica era gonfia e ha condizionato prestazione e umore del giocatore): «Voglio e posso fare meglio». Con Andreazzoli ha trovato la continuità che Zeman non gli dava: «Prima c’era un ambiente strano, il mister crede in noi e ci dà forza per finire bene la stagione». Insomma, anche Pjanic (dopo De Rossi) lo confermerebbe, ma non sembra bastare.
