IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – Ricominciamo, canterebbe Adriano Pappalardo con la sua vociona graffiante. E, francamente, era ora di ricominciare. Perché il campionato c’è mancato, troppo poche tre giornate per aver già voglia di riposare e riordinare idee e speranze. Sì, la Nazionale; sì, la Nations League, ma nulla a che vedere con la Serie A, compagna di mille avventure. Si riparte con un calendario mica male perché, fino ai primi di ottobre, sei protagoniste dovranno affrontare anche i primi impegni europei. Si giocherà, perciò, quasi a ritmo continuo e, vedrete, verranno fuori i veri valori. Come se la stagione cominciasse, in realtà, dal prossimo turno di campionato. Non che finora si sia scherzato, per carità: ma tutto ha avuto il sapore di un aperitivo in attesa dell’abbuffata delle prossime settimane.
VIA LA CONFUSIONE – Si ricomincerà, domenica, con il big match tra la Juventus capolista e il Sassuolo secondo in classifica, due punti dietro. Aspettando (per la quarta partita di fila…) il primo gol italiano di Cristiano Ronaldo, sabato il programma offre tre appuntamenti con un Napoli-Fiorentina che potrà già far chiarezza sulle reali qualità/ambizioni di entrambe le squadre. La Juventus anche senza i gol di CR7 viaggia a punteggio pieno, dopo aver confermato sul campo di essere la più forte del torneo. Le altre grandi non sono state a guardare ma, chi più che meno, hanno dovuto affrontare alti e bassi. Tipo la Roma, che conta solo 4 punti e che ha più stentato che brillato. E il dibattito su Eusebio Di Francesco, e le scelte di mercato del ds Monchi, è sempre di strettissima attualità. Un po’ quanto è accaduto all’Inter, prima della vittoria di Bologna con il gol spacca-partita di Nainggolan, e al Napoli, bellissimo all’Olimpico contro la Lazio e al San Paolo contro il Milan ma orrendo in casa della Sampdoria. Qual è la verità? Che va trovata anche sul conto dello stesso Milan, che ha giocato in maniera completamente differente le sue due partite, e della troppo altalenante Lazio. Questo, probabilmente, vuol dire che prima della sosta molte squadre esponevano ancora il cartello Lavori in corso, e certamente questo ha influito sul loro rendimento. La Juventus, si sa, fa un campionato a parte (Francesco Totti cit.)
EFFETTO COPPE – Solo che, come detto, dalla prossima settimana si ripartirà anche in Europa e la faccenda italiana si farà ancor più complicata. Juventus, Napoli, Roma e Inter saranno impegnate nella Champions; Milan e Lazio in Europa League. Questo vuol dire che le sei squadre, da sabato prossimo al 4 ottobre, saranno via via impegnate sette volte, perché il campionato il 26 settembre proporrà il suo primo turno infrasettimanale. Sembra paradossale a dirsi, ma la Serie A per alcune squadre sembra già arrivata ad un bivio decisivo. Vietato sbagliare, soprattutto in alto, per non chiudere baracca e burattini prima dell’arrivo dell’inverno e consegnarsi al destino. Ricominciamo, infine, avendo ancora negli occhi la Grande Bruttezza della Nazionale di Roberto Mancini. Il calcio italiano non ha grandi valori tecnici ma tutto dovrebbe avare un limite. Al di là di questo, il campionato continua ancora ad appassionare milioni di tifosi. E lo farà anche quando Cristiano Ronaldo avrà segnato il suo primo gol e tutto, fatalmente, sembrerà ancora più scontato.