Ancora lui. Paulo Dybala è l’interruttore che accende con la sua luce accecante la Roma e la spinge verso la vittoria contro l’Helsinki. Finisce 3-0, il Betis batte 3-2 il Ludogorets e ora si prospetta una doppia sfida con gli spagnoli che deciderà le sorti del girone. Per far festa all’Olimpico e cancellare il brutto ko in Bulgaria bisogna però aspettare un tempo. Mourinho, come annunciato, cambia quattro uomini nella formazione e così è stato, ma la sorpresa riguarda gli uomini lasciati a riposo all’inizio: Dybala e Abraham partono in panchina, come Celik e Smalling. C’è Zaniolo insieme a Pellegrini dietro Belotti, in mediana si rivede la solita coppia Matic-Cristante mentre in difesa è Viña ad agire sul centrosinistra, con Ibañez spostato in mezzo. L’equilibrio si spezza dopo 15 minuti, quando Belotti fa espellere il capitano finlandese Tenho: serve la Var a certificare il rosso diretto, correggendo la decisione (sbagliata) dell’arbitro rumeno Petrescu. La Roma prova a schiacciare l’Helsinki nella suametà campo, appoggiandosi spesso alla fisicità e alle sponde di Belotti, oltre ai lampi di Zaniolo, ma rischia di prendere gol, con Rui Patricio salvato dal palo sul colpo di testa di Hoskonen. Di là è invece Pellegrini a sfiorare il vantaggio, poi ci prova il Gallo con una botta centrale. L’occasione più ghiotta ce l’ha Zaniolo, lanciato in area proprio da Belotti, ma calcia tra le braccia di Hazard. Il finale di primo tempo diventa un assalto continuo.
Come scrive il Tempo, i finlandesi resistono anche al tiro di Cristante e il tuffo di testa di Belotti con la porta spalancata, la Roma produce tanto ma non capitalizza. Serve una chiave per risolvere il problema ed è la stessa di Empoli. Dybala, subentrato a inizio ripresa insieme a Smalling nel 4-2-3-1 ridisegnato da Mourinho, ci mette un minuto e sei secondi ad alzare i toni della serata: giocata di Spinazzola, rifinita da Pellegrini e sinistro magico all’angolino della Joya. Il primo gol sotto la Sud non si dimentica e conferma quanto sia fondamentale il ruolo dell’argentino in questa squadra, che ha bisogno di aggiungere qualità alla solidità costruita nella scorsa stagione. Neanche il tempo di esultare e anche il capitano giallorosso si sblocca, con un pallone centrato da Zaniolo che gli sbatte sul petto e finisce in porta. A quel punto si può pensare a gestire, Camara va dentro per far rifiatare Cristante, ma la Roma ha ancora voglia di divertirsi e c’è gloria meritatissima pure per Belotti, che non sbaglia di sinistro sul nuovo assist di Zaniolo, con tanto di prima «cresta» alzata davanti ai romanisti. Nel finale c’è spazio pure per Bove e Abraham, con la testa di tutti ormai proiettata all’Atalanta. Rimesso in riga il cammino in Europa, domenica arriva l’occasione per rilanciare le ambizioni da vertice in campionato prima della sosta