IL MESSAGGERO (S. CARINA) – «Ho preso palla e sono andato». Semplice, come bere un bicchiere d’acqua. Quello che Veretout non racconta a Roma Radio è che nell’azione del gol-vittoria a Bologna, ha resistito ad un intervento in scivolata e dribblato un paio di avversari, prima di servire Pellegrini che poi ha confezionato l’assist per Dzeko. A più di qualcuno ha ricordato uno ‘strappo’ alla Nainggolan. Rispetto al Ninja, Jordan ha certamente qualche tatuaggio in meno ma gli somiglia per irruenza e caparbietà. E quanto a stravaganza, quando ha visto il pallone colpito da Edin finire in rete, s’è lasciato andare ad una capriola all’indietro: «Mi è venuta così, non so nemmeno io perché».
L’EQUILIBRATORE – Due anni fa Monsieur Veretout, il giorno della presentazione alla Fiorentina, venne definito da Giancarlo Antognoni «un centrocampista moderno». E in effetti l’ex viola è uno che in mediana sa fare tutto. Regista, interditore, mezzala, addirittura trequartista: dove serve, lui gioca. Un altro aggettivo che gli si addice è dinamico. Dinamismo che a volte però si trasforma in frenesia. Come a Bologna, dove ha perso qualche pallone nel fraseggio ma è stato comunque fondamentale, oltre che nell’azione finale, anche in fase difensiva con 9 palloni conquistati e 3 contrasti vinti. Ai quali vanno aggiunti quasi 11 chilometri di corsa (10.928). Dal suo ingresso, la Roma ha trovato certamente maggiore equilibrio. Pellegrini infatti può giostrare nel ruolo di trequartista, regalando in fase di copertura un centrocampista in più. Anche la difesa appare più tranquilla, consapevole che se c’è da mettere la gamba e fare interdizione, Jordan non si tira indietro. Appena arrivato a Trigoria, rivelò che Fonseca lo aveva voluto per fargli fare il regista. Ruolo nel quale ora si alterna con Cristante, al quale spesso e volentieri lascia i compiti di costruzione. Il portoghese li chiama «i due mediani», certamente atipici per la qualità che hanno nei piedi. Avere elementi così eclettici permette però al portoghese di cambiare spesso atteggiamento in campo. A Bologna ad esempio si sono visti sprazzi di 4-1-4-1 con Cristante più basso e Veretout pronto ad agire da interno sinistro con Pellegrini vicino a lui. Proprio con Lorenzo (e Dzeko) è nata una bella amicizia che gli ha permesso di ambientarsi subito. I tre vivono a Casal Palocco, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro.