Via tutte le «ombre». Qui il titolare è Alisson

Via tutte le «ombre». Qui il titolare è Alisson

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La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Strano il destino di Alisson, dopo aver fatto per un anno il secondo a Szczesny («Anche se io non la vedo così: lui ha giocato il campionato, io le Coppe», precisa) potrebbe anche ritrovarsi fianco a fianco con il portiere con cui condivide la porta della nazionale brasiliana, Diego Alves, uno dei nomi su cui lavora la Roma come secondo. Un’altra sfida? Non per lui, che è sicuro di essere davvero l’uomo scelto dalla Roma. «Per me è indifferente chi verrà. Io faccio il mio lavoro e ho rispetto per tutti. Ma so che questo è il mio anno. Con Savorani posso continuare a migliorare ancora e fare meglio della scorsa stagione». Già, anche perché l’impressione è che il vero Alisson non si sia ancora visto. «Non ho giocato quanto volevo e per rendere al massimo hai bisogno di continuità. Da quando sono qui sono migliorato sulle uscite basse, su alcuni particolari. E la difesa alta di Di Francesco non mi fa paura, già con Spalletti a volte ho dovuto coprire 40 metri di campo. Szczesny? Portiere di grande personalità, se fa un errore non si fa influenzare. Ed è una bella persona. Ma ripeto, non ho paura, è arrivato il mio momento. E voglio dimostrare il mio valore». Se poi riuscirà a diventare anche comunitario, meglio. «Mia moglie ha discendenze tedesche e italiane, ci stiamo lavorando». Chiusura su Totti:«Averlo con noi sarà importante, può avvicinare i giocatori alla dirigenza. È un grande, ci darebbe tranquillità per fare meglio il nostro lavoro».

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