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Vincent Candela: “La Roma vale Napoli e Inter. Ha pagato il prezzo delle novità”

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LA STAMPA (G. BUCCHERI) – Vincent Candela, giunto nella Roma a gennaio del 1997, è rimasto in giallorosso per nove stagioni dove tra l’altro ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana. Il laterale francese ha rilasciato un’intervista al quotidiano oggi in edicola in cui si è soffermato sul momento che sta attraversando la squadra di Di Francesco oltre che sulla prossima sfida dell’Olimpico contro il Torino. Queste le sue parole:

Vincent Candela, quale versione della Roma dobbiamo aspettarci in questa seconda parte di stagione?
«La migliore. A cominciare dalla partita di domani contro il Toro».

La migliore significa che gli alti e bassi andranno in soffitta?
«Nei primi quattro mesi diverse cose non sono andate come previsto, ma è il prezzo da pagare alle novità. E, quest’anno, sono tante».

Dove possono arrivare i giallorossi?
«Stiamo parlando di una squadra sul livello di Napoli ed Inter: sono convinto che, alla fine, arriverà il quarto posto se non qualcosa di più».

Di più significa terzo posto?
«La squadra di Di Francesco è quella che ha, davanti, i più ampi margini di miglioramento rispetto a tutte le altre: le ultime gare del girone di andata lo testimoniano».

Da dove le nascono queste convinzioni?
«Le faccio tre nomi. Zaniolo non può che crescere, Cristante è cresciuto dopo un periodo di ambientamento e non si può pensare che Dzeko si fermi a due gol realizzati fino ad ora. Senza contare i progressi evidenziati da Schick, un talento puro».

Che partita si aspetta contro il Torino?
«Difficile, molto difficile. Il Toro non ha ancora perso fuori casa e, questo, vuol dire qualcosa: le squadre di Mazzarri sanno giocare con grande equilibrio e, per loro, l’obiettivo è l’Europa».

Un pronostico?
«Vince la Roma. Non ha alternative».

Da difensore campione del mondo con la Francia nel ’98 come giudica la retroguardia granata?
«Nkoulou è bello da vedere oltre che efficace, Izzo una sicurezza, Djidji una sorpresa: ma se prendono pochi gol è per merito di un gruppo fisico che sa proteggere la difesa».

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