Virtus Roma, al cuor non si comanda: vittoria del gruppo (66-56) su...

Virtus Roma, al cuor non si comanda: vittoria del gruppo (66-56) su Reggio Emilia

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Maxime De ZeeuwAcea Virtus Roma-Grissin Bon Reggio Emilia 66-56 (20-15, 35-29, 44-43)

Acea Virtus Roma: Freeman 5, Ejim 8, Jones 9, D’Ercole 11, Sandri 2, De Zeeuw 13, Kushchev ne, Reali ne, Romeo ne, Stipcevic 14, Morgan, Ebi 4 All. Dalmonte

Grissin Bon Reggio Emilia: Mussini, Polonara 10, Lavrinovic 6, Della Valle, Pechacek, Pini 6, Kaukenas 10, Cervi 8, Diener 12, Strautins ne, Cinciarini 4 All. Menetti

Arriva quando meno te lo aspetti. Quella che ti fa battere il cuore, urlare, arrabbiare e alla fine ti fa spellare le mani. La vittoria, davanti ad un pubblico scarso nei numeri, a causa della concomitanza con le partite di calcio di Roma e Lazio, che serve alla Virtus per scacciare gli incubi della zona retrocessione e per continuare a guardare con ottimismo al resto della stagione. Una vittoria ottenuta di voglia, strappata con rabbia ad una Reggio Emilia piena di talento che ha sbattuto contro il muro alzato da un gruppo che, dopo la splendida quanto sfortunata cavalcata europea, aveva voglia di stupire e legittimare il lavoro fatto sin qui, guidato ottimamente da coach Luca Dalmonte. Ha vinto Roma e lo ha fatto grazie, ancora una volta, ad uno Stipcevic freddo e lucido nei momenti chiave del match (14 punti, 3 rimbalzi e 5 assist) coadiuvato da un D’Ercole che, oltre alla solita difesa, ha realizzato i canestri decisivi per il break virtussino (11 punti, 3 rimbalzi, 1 recupero e 1 assist con 3/3 nelle triple). De Zeeuw è stato ottimo nel primo tempo, quando ha permesso all’Acea di produrre il primo parziale per un buon break di margine e ha chiuso la partita con 13 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Tornato a buoni livelli anche Bobby Jones (9 punti, 2 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist con ben 8 falli subiti) così come Ejim che ha fatto il vuoto sotto canestro (8 punti, 10 rimbalzi e 1 assist). In generale, oltre i due punti, coach Dalmonte può esser soddisfatto per la prestazione corale, ognuno con qualcosa di buono da offrire in un momento diverso dell’incontro. Vinta nettamente la lotta a rimbalzo (42-25) si è riusciti così a sopperire all’elevato numero di palle perse (19) figlie spesso dell’intensità e di alcuni attimi di foga. Finalmente Roma ha compiuto scelte oculate nel tiro da 3 punti, riuscendo a mettere insieme un ottimo 10/22 (45%) che ha consentito soluzioni diverse dalla solita sparatoria con tiri forzati. La Grissin Bon ha avuto qualcosa da Diener (12 punti, 4 rimbalzi, 1 stoppata, 2 recuperi e 1 assist) ma è apparsa opaca e nervosa, con Kaukenas preda dei suoi consueti atteggiamenti antisportivi e provocatori. Molto male Della Valle e con Cervi costretto ad uscire per un risentimento al polpaccio, coach Menetti ha provato ad affidarsi a Polonara e Lavrinovic, ottenendo scarsi risultati. Solito arbitraggio povero tecnicamente che ha cambiato continuamente metro di giudizio, lasciando correre contatti netti e fischiando falli inesistenti.

La partita. Non è un buon inizio per Roma che fatica a segnare e si trova sotto di 6 (5-11) al 4′ dopo la tripla di Diener. Si scuote però l’Acea che piazza un break di 15-4, aperto dalla bomba di Jones, intervallato dai canestri di De Zeeuw, Ejim ed Ebi e chiuso con il tiro da prima della metà campo di Freeman che entra sulla sirena e manda avanti i romani (20-15) alla prima pausa. Nel secondo periodo continua a difendere bene la Virtus che non lascia spazio a tiri facili. Di contro però anche lei non trova la via del canestro, tanto che per 4 minuti le retine restano inviolate. Al 17′ però Roma scappa via sul +7 (30-23) con D’Ercole che inventa una conclusione pesante allo scadere dei 24″. Dopo una bomba di De Zeeuw si arriva anche a +8 (33-25) ma Pini nel finale di frazione rende il passivo più leggero (35-29).

Al rientro dagli spogliatoi Reggio sembra averne di più e la Virtus inizia ad accusare le fatiche della tentata rimonta sul Banvit. In poco tempo il 2-11 ospite (7 punti di Polonara) vale il sorpasso al 26′ (37-40). Riesce però a reagire l’Acea che si fa forte comunque della buona difesa e col canestro in sospensione di Ebi rimette la testa avanti (44-43) a fine terzo periodo. Nel quarto quarto inizia a crederci la Virtus e con lei il pubblico. 8 punti di D’Ercole ed il libero di Ejim valgono il 9-2 col quale la Virtus tocca nuovamente il +8 (53-45) al 34′. Stesso vantaggio al 38′ (59-51) dopo il 2/2 dalla lunetta di Jones. La Grissin Bon non riesce più ad esser lucida e Jones vola a canestro schiacciando in testa a Pechacek il +10 (64-54) che sigilla il risultato e fa impazzire il pubblico, felice di aver dato fiducia ad una squadra che l’impegno lo ha sempre garantito, cercando di andare oltre a qualche evidente limite tecnico.

Questo il commento di coach Dalmonte in sala stampa: “Se per errore si intende una palla non tenuta, un tiro sotto il ferro o il non avere la necessaria “cattiveria” allora abbiamo fatto diversi errori, ma se invece intendiamo il senso della partita, la dedizione, lo stare lì a cercare il senso della gara credo che la nostra prestazione sia stata più che discreta. Dico questo perché, come ho detto alla squadra nell’intervallo, abbiamo creato tante opportunità: l’11/34 finale nel tiro da due punti è indice del non aver avuto la forza o il coraggio per finire, ma chiudere con il 32% significa aver creato, poi sprecato. Questi numeri sono stati bilanciati allo stesso tempo da una percentuale da 3 di livello (45%), tutti da sistema, a parte un paio di triple che D’Ercole è stato bravo a tirare fuori dal cilindro.
Oltre a questo mi tengo la difesa, con cui abbiamo costretto una squadra come Reggio a 56 punti con un rendimento costante, concedendo 15, 14, 14 e 13 punti per quarto, con tre giocatori in doppia cifra e ben 30 punti dalla panchina, un apporto notevole. Oggi noi possiamo giocare così, sporcarci le mani è l’unica via per esorcizzare questo momento e credo che il messaggio sia stato recepito dalla squadra”.

Fonte foto: Federico De Angelis

 

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